Sindaci contro Salvini; Orlando, pronto rivolgermi a Tar

Sala, direttiva inutile. Nogarin, abbia più rispetto per noi

I sindaci passano dalle parole ai fatti dopo la circolare del Viminale “anti balordi” e l’appellativo di “distratti” che si sono visti affibbiare dal ministro Matteo Salvini. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, avverte di essere pronto a rivolgersi al Tar: “qualora la prefetta di Palermo si dovesse adeguare alla direttiva del ministro dell’Interno adirò al Tribunale amministrativo sulle cosiddette zone rosse”. Per Orlando, “dopo avere esautorato i militari”, (il riferimento è alla Guardia costiera italiana), “ieri il ministro ha pensato di esautorare i sindaci”. Per il primo cittadino di Milano, Giuseppe Sala, la direttiva di Salvini è “tra l’inutile e l’autolesionista”: “sono quegli atti muscolari della campagna elettorale che non aggiungono nulla, al limite tolgono, anche perché sindaci e prefetti collaborano già”. E consiglia a Salvini di chiedere scusa per l’appellativo di “distratti” attribuita a loro. “Siamo di fronte a un’operazione che punta ad attaccare le città e i sindaci, che non porta a una riqualificazione effettiva e che divide i cittadini in persone di serie A e serie B, una concezione molto classista dal Governo”, fa notare all’ANSA il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

“Il ministro degli Interni dovrebbe avere un po’ più di rispetto per i sindaci. Se vuole sostituirsi a uno di loro si candidi e si faccia votare”, scandisce il sindaco Cinquestelle di Livorno Filippo Nogarin. “Il ministro Salvini è provocatorio e confusionario. Siccome in questo momento ce l’ha con la sindaca di Roma Virginia Raggi, ha fatto una circolare per creare un conflitto istituzionale”, attacca Matteo Ricci, presidente di ALI-Autonomie Locali Italiane e sindaco di Pesaro. La sindaca di Roma dal canto suo, in una intervista a Il Fatto Quotidiano, giudica la circolare anti-degrado del Viminale ai prefetti “un foglio di carta”. “In nome della propaganda, si indossano felpe e si inviano circolari ma non si inviano uomini e mezzi per la sicurezza delle città”, puntualizza il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. Al fianco dei sindaci scende il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, il quale ricorda che Salvini “in campagna elettorale diceva che le prefetture andavano chiuse perché antidemocratiche‎ e bisognava stare vicino ai sindaci, che erano l’unica autorità democratica: oggi leggo che sostiene esattamente l’opposto”. Al fianco di Salvini si pongono invece alcuni sindaci di centrodestra.

“Grazie al ministro dell’Interno Matteo Salvini – scrivono – per aver ascoltato la voce dei territori e aver dimostrato con i fatti la volontà di rafforzare il ruolo dei sindaci per combattere degrado e illegalità”. Anche i sottosegretari all’Interno Stefano Candiani e Nicola Molteni difendono la direttiva sulle zone rosse. Prova a rassicurare i primi cittadini l’associazione prefettizia: il ruolo dei prefetti è “di supporto” ai sindaci e “dunque in nessun modo sostitutivo” delle politiche degli enti locali, afferma il presidente dell’Associazione prefettizi Antonio Corona. E intanto a Roma proprio oggi è stato firmato dal Prefetto, dalla sindaca Virginia Raggi e dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti il ‘Patto per la sicurezza urbana’ che prevede una serie di azioni congiunte per contrastare i roghi tossici, la ‘malamovida’ e azioni da mettere in campo contro le occupazioni abusive degli immobili.

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