Mentre nell’area giallorossa del centrosinistra il quadro delle candidature a sindaco di Roma è già delineato, con Roberto Gualtieri, Carlo Calenda e Virginia Raggi che sono già discesi in campo, nel campo opposto, quello del centrodestra, ancora si discute sulla designazione della persona più idonea da schierare per conquistare la fascia tricolore di primo cittadino della Capitale.
Il fatto è che, nonostante le dichiarazioni di facciata dei leaders della coalizione sulla loro compattezza, in realtà ci sono divisioni, senza dubbio risolvibili, ma sempre divisioni sono che vanno appianate al più presto perché, anche se il voto di ottobre per le elezioni comunali sembra ancora lontano, c’è il “generale estate” che incombe e si sa che, covid permettendo, è difficile raggiungere gli elettori sotto gli ombrelloni al mare o un montagna.
Matteo Salvini, Giorgia Meloni ed Antonio Tajani (Silvio Berlusconi appare in questo momento un po’ defilato) lo sanno bene e stanno cercando di trovare un’intesa a livello nazionale (oltre a Roma si voterà anche a Milano, Napoli, Torino, Bologna ed altri centri importanti oltre che per la Regione Calabria) che possa accontentare tutti.
Come si sa, tornando alla Capitale, da tempo Lega e Fi spingono per la candidatura di Guido Bertolaso romano, ex capo della Protezione civile, ora impegnato con la Regione Lombardia nella campagna di vaccinazione dei cittadini di quella importante zona d’Italia. Il suo operato ha fatto sì che, dopo una partenza a scoppio ritardato, con tante polemiche sulla giunta Fontana, ora la campagna è così spedita che in Lombardia, se arriveranno i vaccini necessari, tutti i cittadini saranno vaccinati entro il mese di giugno.
Con tutti i problemi che ha Roma, per Salvini e Berlusconi-Tajani il nome di Bertolaso è quello giusto per una candidatura a sindaco, ma fino a qualche tempo fa questa ipotesi trovava il freddo da parte della Meloni per vecchi attriti risalenti alla campagna elettorale per le comunali del 2016.
Ora la leader di FdI ha di fatto aperto alla proposta dei suoi alleati, ma non si tratta certo di un ripensamento. Come detto, ad ottobre, in concomitanza con le elezioni comunali, si voterà anche per il presidente ed il consiglio della Regione Calabria a causa della prematura scomparsa di Jole Santelli (Fi). In teoria, dovrebbe essere un esponente azzurro a rappresentare la coalizione di centrodestra nella “punta dello Stivale” nella corsa per la presidenza.
Ed ecco l’ipotesi dello scambio. FdI rinuncia a dire l’ultima parola sul candidato sindaco a Roma – e quindi apertura su Bertolaso – se la coalizione appoggerà un uomo (o una donna) designato da Fratelli d’Italia per la presidenza della Regione. Non è fantapolitica, ma una realtà possibile.
Tanto dipenderà anche da Bertolaso che a più riprese ha detto di non essere interessato alla candidatura romana, ma questo avveniva quando il suo nome conosceva l’avversione della Meloni, che ora sembra venuta meno. Tra non molto sapremo perché, come detto, il centrodestra non può tergiversare a lungo. Il voto sembra lontano, ma è invece molto vicino.