“Sono stato salvato da decine e decine di mani che mi hanno strappato dalle grinfie della polizia”, ma “non lascio la battaglia, non lascio i romani, non lascio la città anche se vorrebbero che scappassi via da questa situazione”. Lo ha affermato in un video su Facebook Momi El Hawi, il ristoratore fiorentino cofondatore del gruppo IoApro, commentando gli incidenti alla manifestazione di ieri a Roma, e annunciando di voler “denunciare le forze dell’ordine” che “hanno dato addosso a persone inermi e impotenti che protestano solo per tornare a lavorare”.








“Mi sono reso conto che veramente siamo in una dittatura, e quindi alla dittatura si risponde con la determinazione di arrivare a oltranza a fare qualcosa di importante”, ha aggiunto El Hawi, che parla di “rivoluzione Gandhiana”, dicendo che quella di ieri è stata “una manifestazione gigantesca”, anche se “il triplo, il quadruplo della gente doveva essere presente, ma è stata completamente bloccata da azioni illegittime, assolutamente da Gestapo, da parte delle forze dell’ordine”.
Al contempo, ha aggiunto il ristoratore fiorentino, “ci dissociamo da quelle 30, 40 persone che individualmente hanno fatto casino con le bombe, con i fumogeni, cercando di gettare ombra su IoApro e tutte le persone che ne fanno parte. È stata una scena terribile”. Dunque, ha concluso El Hawi, “ci sta che torniamo a manifestare, non più in maniera non autorizzata, perché voglio avere personalmente il controllo delle persone che vengono in piazza, perché non voglio più che si strumentalizzi per 20 scalmanati scappati di casa la la nostra protesta che è pulita e pura”.