“Sono giorni difficili. Non pensavo che esprimere le mie idee diventasse un problema. L’ho sperimentato a mie spese dal 9 maggio, giorno in cui ho manifestato sui social la mia contrarietà a commercializzare il libro della leader di Fratelli d’Italia. Da quel momento ne sono successe di tutti i colori, quasi quanto quelli che rappresentano le battaglie delle associazioni LGBT… . Minacce, insulti, ogni tipo di ingiuria, a me e a chi ha provato ad esprimere la mia stessa idea o semplicemente ha provato a difendermi. Tutto questo non è concepibile”. Così in un post su Facebook, Alessandra Laterza, proprietaria di una libreria a Tor Bella Monaca, racconta delle innumerevoli minacce di cui è stata oggetto, dopo aver dichiarato, un mese fa, di rifiutarsi di vendere nella sua libreria il libro dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Minacce e insulti online che l’hanno preoccupata al punto di spingerla a sporgere denuncia al commissariato casilino. Nei giorni scorsi, racconta, è stata chiamata in questura, negli uffici della Digos, per raccontare quanto accaduto. “D’ufficio, da parte del Prefetto – spiega – è stata predisposta una misura di vigilanza circostanziata (VCR) perché secondo le forze dell’ordine ‘è meglio prevenire che curare'”.