Spallanzani: inizia lo screening dei volontari del vaccino anti Covid

Già numerose le manifestazioni di interesse alla sperimentazione. Prevista un’indennità di 700 euro

Oggi inizia lo screening dei candidati alla sperimentazione del vaccino contro il covid che partirà dal 24 agosto all’Istituto nazionale per le malattie infettive (Inmi) Lazzaro Spallanzani, che hanno già superato le 70 unità.

«La gente ripone molta fiducia in noi – osservava a La Repubblica di ieri il direttore sanitario dell’Inmi Francesco Vaia – siamo all’inizio della fine di questa grande battaglia». Le manifestazioni d’interesse sono state inoltrate all'indirizzo di posta elettronica dirsan@inmi.it Il vaccino genetico di ultima generazione prodotto dalla Rei Thera di Castel Romano, arrivato giovedì scorso allo Spallanzani, sarà inoculato inizialmente «su 90 volontari», afferma l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato.

«Un’iniziativa – ricorda il governatore del Lazio Nicola Zingaretti finanziata dalla Regione con cinque milioni di euro già trasferiti all’ospedale romano e con altri tre milioni a carico del ministero della Ricerca.
Il protocollo, oltre a sostenere il costo dello studio che sarà condotto da due equipe ad hoc, prevede la copertura assicurativa per i volontari e un’indennità di circa 700 euro a persona.

Nient’altro che una sorta di rimborso per il tempo dedicato al test del vaccino, visto che l’ordinamento italiano, a differenza degli Stati Uniti, non prevede il pagamento di chi si presta alla sperimentazione dei farmaci. In particolare si cercano persone «di ambo i sessi – recita l’annuncio diffuso dallo Spallanzani – di età compresa tra i 18 e i 55 anni, oppure tra i 65 e gli 85 anni, iscritti al Servizio sanitario nazionale».

Non devono aver partecipato ad altri studi cimici nell’arco dell’ultimo anno e non devono aver contratto il virus. Soprattutto, devono essere perfettamente in salute, sia dal punto di vista fisico che sotto il profilo psicoattitudinale.

I 190 volontari a partire dal 24 agosto dovranno sottoporsi a otto visite di circa 30 minuti ciascuna, nell’arco dei prossimi sette mesi. I vaccini saranno inoculati nell’Innovation smart center dell’Istituto, che diventerà il centro europeo del futuro per la lotta all’antibiotico resistenza e ai patogeni multiresistenti, all’interno del quale i volontari dovranno rimanere in osservazione quattro ore.

L’obiettivo, in questa prima fase, è sondare la sicurezza del vaccino e l’immunogenicità: l’efficacia nella produzione degli anticorpi. Un passo in avanti di grande importanza.

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