Stadio Roma: Raggi, nuova analisi su costi progetto

"Non lo volevamo, ma non trovammo appigli per smontare la delibera Marino"

“Io ho fatto una due diligence e alla luce di quanto accaduto ne sto facendo fare un’altra. E’ evidente che io non posso sottoporre l’amministrazione capitolina a un danno erariale perché poi paghiamo tutti”. Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi, rispondendo a Non è l’Arena su La7 alla domanda se lo Stadio della Roma si farà o no.

“Lo stadio nasce con una delibera, durante la giunta Marino, che prevedeva la colata di un milione di metri cubi di cemento su Roma, di cui solo il 14% destinato allo Stadio, il resto Business Park – ha detto Raggi -. Noi ci scagliammo contro quella proposta e facemmo anche un esposto in Procura, poi sostanzialmente archiviato. Noi non volevamo fare quel tipo di Stadio. L’ex assessore all’Urbanistica Berdini, che aveva condiviso un percorso con noi, come prima cosa, attivò il processo per la conferenza servizi, per arrivare sostanzialmente più velocemente alla conclusione del procedimento dello stadio. Se lui non avesse attivato la conferenza dei servizi, oggi non staremmo qui a parlare”.

Ancora. La sindaca, racconta: “Io chiesi una serie di pareri all’avvocatura per riuscire a trovare un appiglio per smontare la delibera di Marino. Questo appiglio di fatto l’avvocatura non ce lo diede”.

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