Strage a Rafah: dopo i 45 palestinesi morti, nuovo attacco di Israele: altre 7 vittime nel campo profughi – VIDEO

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà oggi una riunione di emergenza per discutere del raid, su richiesta dall'Algeria

photo credit: @R_DeCastelnau da X

Donne, bambini e anziani, sono la maggioranza – 23 per la precisione – delle 45 morte ieri in un incendio durante un raid israeliano nel campo profughi di Tal al-Sultan, a ovest di Rafah. Un tragico bilancio, a cui vanno aggiunti i 249 feriti, molti dei quali, anche tanti bambini, sono rimasti mutilati di un arto. Intanto un nuovo attacco nella tendopoli di Rafah, avrebbe provocato altri 7 morti, secondo quanto riporta Al Jazeera, che riferisce di un bombardamento da parte dell’Idf sulle tende che ospitano i palestinesi sfollati nell’area.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà oggi una riunione di emergenza per discutere del raid, su richiesta dall’Algeria. L’incontro a porte chiuse è previsto per le 15:30 locali, ha aggiunto il diplomatico.

Un tragico incidente, lo ha definito il premier di Israele Banjamin Netanyahu. “Nonostante i nostri sforzi per non fare loro del male, c’è stato un tragico incidente – ha detto Netanyahu nelle dichiarazioni rilanciate dal Times of Israel – Stiamo indagando sull’incidente”. “Per noi è una tragedia, per Hamas è una strategia”, ha aggiunto il premier.

Secondo il ministero della Salute Gaza, dal 7 ottobre dello scorso anno nell’enclave palestinese si contano 36.050 palestinesi morti e 81.026 feriti. Le autorità e i medici di Gaza affermano che l’attacco ha colpito un campo per sfollati che era stato indicato da Israele come “zona sicura”. Le forze di difesa israeliane hanno affermato invece che il bombardamento ha colpito un compound militare nell’area, uccidendo due alti funzionari di Hamas.

La Casa Bianca ha definito “devastante” e “straziante” l’attacco. “Israele ha il diritto di combattere Hamas, e comprendiamo che questo attacco abbia ucciso due terroristi di alto rango di Hamas responsabili di attacchi contro i civili israeliani, ma abbiamo affermato con chiarezza che Israele debba assumere tutte le precauzioni possibili per proteggere i civili”, afferma una nota diffusa dal Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca.

La nota aggiunge che gli Stati Uniti “sono attivamente in contatto con le Forze di difesa israeliane e i partner sul campo per valutare l’accaduto”. Come sottolineato dalla stampa israeliana, a dispetto della gravità dell’episodio la critica mossa da Washington a Israele appare più pacata rispetto a precedenti prese di posizione dell’amministrazione del presidente Joe Biden. Il mese scorso, ad esempio, il presidente Usa si era detto “oltraggiato” dall’uccisione di diversi operatori umanitari in un attacco aereo delle forze israeliane a Gaza.

Sia le autorità israeliane che quelle egiziane hanno annunciato l’apertura di un’indagine per far luce sulle dinamiche dello scontro a fuoco: entrambe le parti si accusano reciprocamente di aver sparato per prime. Secondo fonti militari citate dal portale d’informazione israeliano “Ynet”, le forze egiziane avrebbero infatti aperto il fuoco contro i militari israeliani al valico di Rafah, che avrebbero così risposto di conseguenza. Fonti anonime dell’Egitto hanno invece dichiarato all’emittente qatariota “Al Jazeera” che la sparatoria al valico di Rafah sarebbe partita dal lato israeliano. Solo poche ore prima, nella notte tra lunedì e martedì, Israele aveva lanciato nella zona occidentale di Rafah un raid per eliminare due membri di spicco di Hamas, tra cui un comandante del quartier generale del gruppo islamista in Cisgiordania, colpendo tuttavia una tendopoli. Secondo l’ultimo bilancio diffuso da Hamas, almeno 45 persone hanno perso la vita nel bombardamento.

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