Ha un volto il secondo presunto responsabile dello stupro di gruppo di una ragazza avvenuto a maggio in uno sgabuzzino esterno della nota discoteca Factory a Roma. La polizia ha arrestato all’aeroporto di Fiumicino un tunisino di 35 anni che la notte tra il 18 e il 19 maggio lavorava nel locale in zona Olimpico come addetto alla sicurezza.
Si tratta del secondo arresto dopo il fermo a luglio di un cittadino romeno, anche lui in servizio quella sera e tuttora in carcere. Il 35enne e’ stato incastrato dal Dna presente sui vestiti della vittima: una 21enne. Le indagini dei poliziotti della IV Sezione della Squadra Mobile, specializzati nel contrasto ai reati di violenza di genere, coordinati dai magistrati del Gruppo VIO della Procura di Roma non si sono fermate dopo l’arresto di luglio e hanno consentito di individuare il secondo responsabile.
A quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo arrestato ieri arrivo’ nel locale di pertinenza della discoteca mentre la ragazza subiva gia’ violenza dal primo uomo. Fu proprio la vittima a raccontarlo spiegando che era vestito come “un addetto alla sicurezza”. La giovane spero’ che fosse arrivato in suo aiuto ma lui, invece di soccorrerla, continuò lo stupro.
Partendo dalla descrizione fatta dalla ragazza, gli investigatori hanno identificato tutto il personale di sicurezza e di servizio presente nel locale, “con molte difficolta’ – ha reso noto la Questura – dovute alle incongruenze nelle dichiarazioni degli organizzatori della serata”. Le informazioni acquisite sono state incrociate con le testimonianze di alcuni giovani che si trovavano nel locale per trascorrere la serata, che hanno fornito agli investigatori foto e video in loro possesso.