Suore e guardie svizzere, in pista Athletica Vaticana

Accordo con Coni. Olimpiadi? 'Un sogno ma non a breve termine'

Sono circa sessanta persone: in comune un impiego in Vaticano, la passione per la corsa ma soprattutto la convinzione che lo sport possa essere uno strumento di solidarietà e una esperienza anche spirituale. A guidare la squadra, la prima associazione sportiva della Santa Sede, è mons. Melchor Sanchez de Toca, colletto da prete sotto la tuta sportiva. E’ il presidente di Athletica Vaticana, sottosegretario al Pontificio Consiglio per la Cultura, e un runner pronto sempre a scendere in pista. Oggi, con una serie di competizioni già alle spalle, l’associazione sportiva è stata presentata ufficialmente in Vaticano dal Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, il card. Gianfranco Ravasi, e le autorità sportive italiane con le quali è stata chiusa un’intesa. Favorevole all’iniziativa anche il Papa: “Benedice sempre le cose positive”, ha assicurato Ravasi ricordando anche la sua passione per lo sport fin da quando era in Argentina. Le Olimpiadi? “Un sogno quella bandierina giallo-bianca alla sfilata – ammette mons. Sanchez – ma non è un obiettivo né a breve termine e neanche a medio termine”. Intanto Athletica può affiliarsi alla Fidal, la Federazione italiana di Atletica leggera. Nei prossimi giorni è prevista l’intesa con la Fispes, la Federazione italiana sport paralimpici e già è in corso una collaborazione con la squadra con le Fiamme Gialle. “Nessuno meglio di chi rappresenta questo luogo – ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò – può sostenere determinati valori. Sono convinto che, dopo l’atletica, ci saranno anche altre discipline sportive”.

Poi Malagò ha scherzato: “Sono contento che avete fatto questa squadra, vi mettiamo a disposizione il know-how ma non ‘s’allargamo’ troppo” dice ricordando come il Kosovo, non appena messo piede ai giochi olimpici nel 2016, “si è portato via una medaglia nel judo”. “Oggi nasce qualcosa di storico – ha sottolineato Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano Paralimpico – non è solo una novità ma una risorsa in più, un giocatore in più nella grande famiglia paralimpica italiana il cui scopo non è solo partecipare alle paraolimpiadi ma cambiare silenziosamente la percezione della disabilità e determinare una rivoluzione culturale”. “Lo sport è cultura, è bellezza, è etica”, ha sottolineato il card. Ravasi stigmatizzando “gli spettacoli squallidi” che talvolta danneggiano le competizioni. Athletica nasce tra i dipendenti del Vaticano: c’è la farmacista, il vigile del fuoco, la guardia svizzera, il dipendente dei Musei del Papa. Ma ci sono anche i giovani migranti accolti da Auxilium, ‘soci onorari’, Jallow Buva, 22 anni arrivato dal Gambia e Ansou Cisse, 20 anni, senegalese. C’è infine suor Marie-Laure Puybareau, francese, domenicana. “La corsa per me è preghiera”, dice. E a chi le chiede del dress code di una suora-runner, risponde: “Pantaloncini e maglietta. C’è molta flessibilità, certo bisogna saperli portare”.

Siamo particolarmente felici – ha dichiarato il presidente FIDAL Alfio Giomi alla presentazione – per la nascita di Athletica Vaticana, e orgogliosi che l’Atletica Italiana sia partecipe ed apripista in questo evento storico per lo sport. Che dimostra, ancora una volta, l’universalità dell’Atletica Leggera. Come ha ben detto oggi il Cardinal Ravasi, lo sport è l’Esperanto del mondo”.

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