Taxi: Antitrust, servono più licenze e turni più flessibili

Dopo Roma, Milano e Napoli, l'Autorità bacchetta Palermo e Firenze. Mentre considera efficiente il servizio di Bologna, Genova e Torino

photo credit: Jacopo Nassi

Continua la verifica dell’Antitrust sul servizio taxi nelle città italiane. Dopo la segnalazione inviata nel  novembre scorso a Roma, Milano e Napoli, in cui l’Autorità garante della concorrenza e del mercato dice a chiare lettere che bisogna aumentare il numero di licenze taxi e rendere i turni più flessibili, è la volta di Palermo e Firenze.

Sempre a novembre 2023, infatti, l’Agcm ha rivolto una richiesta di informazioni ai Comuni e alle cooperative di taxi di Bologna, Firenze, Genova, Palermo e Torino. Nel comune di Palermo è emersa la strutturale carenza dell’offerta e l’assenza di controlli e di misure di regolamentazione flessibile dei turni, mentre in quello di Firenze è risultata la mancanza di un meccanismo di monitoraggio sull’erogazione e sulla qualità del servizio, per cui l’Autorità ha deciso di inviare ai medesimi una segnalazione in cui sono state evidenziate tali criticità. Viceversa nei Comuni di Bologna, Genova e Torino non sono emerse particolari criticità nell’offerta del servizio, per cui non è stata inviata loro alcuna comunicazione.

Per migliorare l’efficienza e la qualità del servizio taxi, l’Antitrust ha suggerito di adeguare il numero delle licenze alla domanda, spingendo l’aumento oltre il tetto del 20 per cento fissato in via straordinaria nel cosiddetto decreto Asset (n. 104/2023 convertito nella legge 9 ottobre 2023, n. 136), se necessario adottando in tempi brevi i bandi di concorso pubblico per l’assegnazione delle nuove licenze. Ma per l’Autorità serve anche rendere stabile ed effettivo il monitoraggio sulla qualità del servizio, richiedendo, almeno annualmente, alle cooperative di taxi le informazioni necessarie per stabilire se il numero di licenze attive sia sufficiente a soddisfare la domanda.

Secondo l’Autorità andrebbero adottate misure aggiuntive: tra queste, la regolamentazione dell’istituto delle doppie guide, come proposto dal sindaco Gualtieri per Roma, senza grande successo, l’implementazione del taxi sharingil miglioramento dei turni. In tal senso, ad esempio, a Firenze – nei periodi di maggior domanda – i tassisti possono svolgere i propri servizi con più flessibilità e l’amministrazione comunale può rilasciare licenze temporanee. Inoltre, l’Antitrust sottolinea che il taxi sharing è obbligatorio quando almeno tre utenti sono diretti verso la stessa zona di destinazione. Infine, nell’ottica di mantenere un adeguato livello del servizio taxi per il trasporto di soggetti portatori di handicap di particolare gravità, i comuni devono adeguare, laddove necessario, il numero di licenze taxi rilasciate a vetture attrezzate per svolgere questo particolare servizio.

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