Taxi, il problema romano e come il cliente può risolverlo (per ora)

Ecco qualche soluzione fai-da-te- Nel frattempo la politica romana sul tema taxi si mostra confusa e imbelle

A Roma non ci sono taxi disponibili alla stazione Termini. Una constatazione amara che hanno fatto (e faranno) migliaia di viaggiatori in arrivo nel principale hub ferroviario romano. Un problema notato anche da Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, su cui ha annotato l’anomalia di una grande città europea priva di un servizio taxi decente. Il problema ora è duplice: il numero dei taxi appare insufficiente per una grande città come Roma, ma al contempo il covid ha fiaccato la domanda, che si ripercuote di conseguenza anche sull’offerta di mezzi. Ma anche prima dell’emergenza sanitaria, i tassisti – il cui potere contrattuale è stato sempre forte, sia a livello locale che nazionale – hanno sempre fatto muro, sia sulla creazione di nuove licenze, sia all’apertura del mercato a realtà come Uber Pop, ritenendo che la domanda – in tempi normali – sia fissa e che non serva l’iniezione di nuovi concorrenti.

Come può fare, quindi, un cittadino o un turista per ovviare a questo disservizio?

Ad oggi, la soluzione migliore è un’azione preventiva del cliente: sapendo di dover prendere un taxi a una certa ora, si chiamano i numeri delle varie cooperative o si prenota una corsa attraverso le tante app disponibili. Tra l’altro, è notizia di qualche giorno fa che la ricerca di un taxi, ora, potrà avvenire anche tramite Moovit.

Insomma, per ovviare alle carenze di un sistema che non funziona, in questa fase il privato cittadino può ingegnarsi ed evitare il disagio di trovarsi davanti a te file di gente che cerca un taxi. Diverso il discorso per un turista non al corrente del problema: nel suo caso, la lungimiranza dovrà essere ancor maggiore.

Ma il problema resta e la politica romana non sembra in procinto di risolverlo. Anzi, appare in balia di discussioni di piccolo cabotaggio per quanto riguarda il trasporto pubblico non di linea. Qualche settimana fa, infatti, in Campidoglio è andato scontro tra chi voleva dare una licenza taxi agli ambulanti che avevano perso il titolo e i contrari. La mozione di Fassina, contraria alla decisione della giunta Raggi, ha riscosso un notevole successo anche tra i pentastellati e ha fatto naufragare l’iniziativa.

Discussioni ‘di contorno’ che dimostrano quanto la politica romana o non voglia, o non riesca a riformare un settore che relega la Capitale tra le maglie nere europee del trasporto pubblico non di linea.

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