Termini, il prefetto accusa: il degrado dilaga

"Abbiamo organizzato diverse riunioni in tutti questi mesi, poi a un certo punto ho deciso di non farle più, ma siamo sempre disponibili a qualsiasi soluzione", spiega intervistata dal Corriere

Termini

Termini dal punto di vista della sicurezza “ce ne siamo occupati e non è a rischio. Il resto purtroppo non dipende da noi”. Così al Corriere della Sera il prefetto di Roma Paola Basilone, in carica dal 17 maggio di due anni fa.

“Quella del decoro attorno alla stazione Termini è una problematica che sfugge alla nostra competenza – spiega intervistata da Rinaldo Frignani – Abbiamo organizzato diverse riunioni in tutti questi mesi, poi a un certo punto ho deciso di non farle più. Le misure per la sicurezza ci sono, al decoro di via Marsala ci devono pensare Comune, Soprintendenza e Ferrovie. Si dovevano mettere d’accordo, trovare un punto d’unione, si era parlato di una cancellata che avrebbe dovuto chiudere la zona per impedire che rimanesse un ricovero per sbandati, ma a tutt’oggi non è successo niente”.

Per quanto riguarda Termini sotto il profilo della sicurezza, ribadisce il prefetto “abbiamo adottato ed è tuttora in vigore il piano antiterrorismo. Non ci sono stati problemi. Sul fronte decoro invece ciò non è accaduto. Abbiamo dato la nostra disponibilità ma siamo fermi a quanto discusso 7-8 mesi fa. Abbiamo chiesto di farci sapere gli sviluppi della discussione sull’area esterna alla stazione, ma fino a oggi non abbiamo ricevuto notizie. Ricordo che c’erano valutazioni in corso su un progetto per ridisegnare la parte di piazza dei Cinquecento davanti alla stazione. Ricordo che da risolvere c’era il problema dei pullman in sosta, ma come per il resto- conclude – non so a che punto siano arrivati”.

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