Rinaldo Frignani per Il Corriere della Sera Roma
L’ allarme terrorismo arriva in Atac. Con una nota di servizio a tutti «i capi area, ai responsabili di stabilimento, ai capi nucleo movimento e alla centrale operativa», la direzione delle operazioni di superficie ha sollecitato i dipendenti, soprattutto «i soggetti coinvolti nell’esercizio di superficie», a mantenere alta l’attenzione «sulla custodia delle chiavi in dotazione, al fine di evitarne l’utilizzo improprio da parte di terzi». Ma quello che preoccupa maggiormente, e rende l’allarme piuttosto credibile, è il riferimento esplicito nella comunicazione ai dipendenti Atac a misure di sicurezza collegate al «recente attentato di Stoccolma», come scritto nell’oggetto della lettera.
L’attacco alla capitale svedese è del 7 aprile scorso (4 morti e 15 feriti): un camion lanciato sulla folla in una delle strade dello shopping in centro. Il quarto attentato di questo genere dopo quelli di Nizza (luglio 2016), Berlino (dicembre 2016) e Londra (marzo 2017) con un bilancio complessivo di oltre cento morti e la rivendicazione dell’Isis. Sulla base di questi eventi anche la sicurezza a Roma è stata innalzata come mai in precedenza, con blocchi stradali su via del Corso e via dei Fori Imperiali, blindati dell’Esercito e delle forze dell’ordine dappertutto. Il timore che uno o più terroristi possano impadronirsi di un mezzo pesante è sempre presente.
Uno scenario preso sempre in considerazione dagli investigatori che proprio qualche giorno fa hanno dato la caccia a un torpedone spagnolo scomparso per ore da via Leone IV e ritrovato in via Gregorio VII. Finalmente il 12 aprile, con una nota protocollata con il numero 59803, il Gabinetto della sindaca ha invitato l’Atac a segnalare «agli operatori di esercizio» di non abbassare la guardia sulla custodia delle chiavi dei bus – e degli altri veicoli dell’azienda -, su strada, ai capolinea, ma anche nei depositi. Due giorni più tardi l’Atac ha diramato la comunicazione. Segno che l’allarme per Roma continua a essere molto alto, anche in relazione ai prossimi eventi cittadini, come le cerimonie e le manifestazioni per il prossimo 25 Aprile e per il Primo maggio, con il tradizionale Concertane in piazza San Giovanni che, come al solito, richiamerà centinaia di migliaia di giovani provenienti da tutta Italia.
Già fra i precedenti piani antiterrorismo gli autobus e più in generale i mezzi adibiti al trasporto pubblico erano stati inseriti fra gli obiettivi a rischio. Da allora si sono verificati tentativi di dirottamento o aggressioni agli autisti che hanno fatto scattare l’allerta anche se poi la pista terroristica è stata sempre esclusa. Ma la tensione è sempre più alta, almeno da nove mesi. Tanto che ora divampa anche la polemica politica: «Il tema della sicurezza non è il piatto forte dei grillini- attacca il capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio, Fabrizio Ghera -. Siamo al paradosso, un’avvertenza che fa sorridere visto che un giorno sì e uno no abbiamo mezzi incendiati, aggressioni al personale viaggiante e all’utenza, e vetture nuove di zecca che rimangono in panne in mezzo alla strada. L’incapacità e l’improvvisazione dell’amministrazione 5 Stelle è imbarazzante».