Un falso allarme, nella notte di Capodanno, ha fatto capire alle autorità che serve maggiore controllo anche nelle zone della movida, nei bar, nelle discoteche, nei ristoranti che, dopo l’attentato di Istanbul, sono diventati obiettivi sensibili. Un buttafuori, dopo un alterco con i clienti, ha aperto il fuoco in un locale sull’Appia. Nessun ferito, ma tanto spavento. E se al posto di un buttafuori ubriaco ci fosse stato un terrorista? Sarebbe stata una strage. Ecco perché, dopo i monumenti e i centri commerciali, si è deciso di tenere d’occhio anche i locali della cosiddetta movida, nella speranza di riuscire a prevenire eventi drammatici come quelli turchi.
Così, si è passati all’azione: controlli tutti i giorni da parte delle forze dell’ordine – sia con passaggi frequenti, sia con contatti con i responsabili dei locali – per cercare di aumentare il controllo capillare del territorio. D’altronde, il ricordo di quanto successo a Parigi il 13 novembre del 2015 e la mattanza dei mercatini di Berlino costati la vita a un’italiana, è ancora talmente vivo da non consentire a nessuno di sottovalutare il pericolo. Nella speranza che, anche in questo caso, si tratti di falsi allarmi.