Protesta di un gruppo di abitanti del Tiburtino III, alla periferia di Roma, l’altra sera davanti al centro di pronto intervento minori di via Venafro contro la «permanenza degli immigrati». La manifestazione spontanea, a cui avrebbero aderito una ventina di persone, è scattata dopo che due ragazzine di 13 anni sono state molestate da due 17enni albanesi, ospiti della struttura.
Al loro passaggio in strada i due albanesi si sono denudati e affacciati alla finestra. Sul posto carabinieri e polizia. I carabinieri della stazione Santa Maria del Soccorso hanno identificato i due minorenni, uno dei quali compie oggi 18 anni, e li hanno denunciati per atti osceni. Secondo quanto si apprende, sono incensurati. E nello stesso quartiere, a pochi metri di distanza, l’anno scorso ci furono accese proteste dei residenti contro un altro centro di accoglienza gestito dalla Croce Rossa.
“I residenti del Tiburtino III, gia’ abbandonati dalle istituzioni, costretti a vivere nel degrado della periferia, dei quartieri -dormitorio, senza condizioni di sicurezza, per di piu’ a contatto forzato con gli immigrati dei centri di accoglienza, sono saturi. La misura e’ colma: le amministrazioni locali e il Comune di Roma devono intervenire al piu’ presto per ristabilire condizioni di vita decenti in una borgata vessata da ogni tipo di violenza e ingiustizia sociale”. Cosi’ Mauro Antonini, responsabile del Lazio per CasaPound Italia.
“Quando e’ troppo e’ troppo. La situazione e’ ingestibile, rappresenta un rischio continuo per i residenti, che non ne possono piu'”, sottolinea Antonini. “Tutto questo e’ inaccettabile, la rabbia dei cittadini e’ il segno che nella borgata non esistono piu’ le condizioni di sicurezza e la convivenza coatta con gli immigrati e’ una vera e propria bomba sociale pronta ad esplodere da un momento all’altro” sottolinea Marco Continisio, responsabile di Tiburtino Terzo Millennio.