Sulle proteste a Torre Maura, dice la sua anche Marco Cardilli. In un’intervista sul dorso locale di Repubblica, l’ex vice questore e ora delegato alla sicurezza della sindaca Virginia Raggi, spiega che la decisone di spostare altrove i 77 rom di via dei Coridossoni è arrivata dopo una lunga discussione notturna con i residenti del quartiere della periferia romana.
“Siamo stati a Torre Maura – ha raccontato – e abbiamo trovato un clima difficile, di grande tensione, fomentato da piccoli gruppi”. Ma la scelta del Comune, precisa, così come già detto dalla sindaca, non è stata determinata dal cedere alle pressioni ma dalla volontà di tutelare “i 33 bambini ospitati nella struttura e la parte sana del quartiere, quella che vuole continuare a vivere in tranquillità”.
A preoccupare l’amministrazione capitolina è stata anche la possibilità che – dopo che era stato dato fuoco a una macchina della sala operativa sociale, a un camper parcheggiato e a cassonetti – la protesta si estendesse “ad altri obiettivi”. Che, Cardilli fa intendere, sarebbero potuti essere i campi rom.
Cardilli riconosce che ai residenti VI Municipio andasse spiegato meglio che i rom erano stati inseriti in un progetto di reinserimento, nella logica del superamento dei campi, anche se “quello che abbiamo visto, dai panini calpestati agli incendi, va soltanto condannato”.