Tre casi di presunta violenza sessuale in un solo giorno: dopo il sabato nero un piano per la sicurezza nelle strade di Roma

L’amministrazione capitolina si è impegnata – con la collaborazione di Acea – a realizzare una mappatura delle aree più buie della città. La prefettura, invece, si occuperà di mettere a sistema una rete di servizi interforze. È previsto anche un rafforzamento dell’applicazione "Youpol"

Il flashmob del collettivo femminista in piazza Biffi photo credit: Una volta per tutte

Tre casi di presunta violenza sessuale in un solo giorno: sabato scorso è stata una giornata nera per la Capitale. Le vittime sono due donne e un ragazzo.

Il primo caso è accaduto poco dopo la mezzanotte – tra venerdì e sabato – in via Alessandro Valignano in zona Garbatella. La vittima, una donna di 40 anni italiana, ha racconto che, dopo aver trascorso alcune ore in un ristorante della zona con alcuni amici, si era diretta da sola verso l’auto parcheggiata poco distante. È stata aggredita alle spalle, mentre apriva la portiera della sua auto. Un uomo l’ha spinta dentro l’abitacolo e ha cercato di violentarla: è stato messo in fuga da dei passanti, accorsi per le urla della donna che, sotto choc e ferita, è stata soccorsa e trasportata in ospedale.

Nel quartiere è quindi partita una caccia all’uomo, senza risultati. Gli inquirenti, intanto, studiano le immagini delle telecamere di videosorveglianza e ascoltano i testimoni.

Secondo i residenti il quartiere è un luogo sicuro e tranquillo. Ieri pomeriggio in piazza Biffi il collettivo femminista “Una volta per tutte” ha indetto un flashmob di protesta. “Siamo tutte scosse”, si legge in una nota del collettivo, che esprime solidarietà alla donna. “Le siamo vicine. Vogliamo vivere e animare spazi pubblici sicuri”, conclude la nota.

Il secondo episodio è avvenuto in zona San Lorenzo, vittima uno studente 22enne che alle 7 del mattino percorreva via Tiburtina a bordo di un monopattino elettrico. Le batterie del mezzo si sono scaricate e il giovane è rimasto sulla strada. Quando ha visto un’auto fermarsi ha pensato che i tre uomini a bordo volessero aiutarlo, ma non era così. Dopo averlo picchiato, i tre si sono fatti consegnare il cellulare, l’orologio e i soldi che aveva addosso. Non solo, avrebbero anche tentato di violentarlo.

Il terzo episodio riguarda una vicenda avvenuta sabato pomeriggio nel quartiere San Basilio dove la polizia è stata chiamata in via Muccia per una lite in strada. La vittima è una ragazza di 20 anni che ha raccontato una vicenda che coinvolgerebbe il fidanzato (28enne) e il fratello di quest’ultimo, un 34enne.

La lite sarebbe scaturita dal rifiuto della giovane di avere un rapporto sessuale a tre con i due fratelli. Al diniego i due uomini avrebbero reagito iniziando a palpeggiarla. Da qui sarebbe nata la discussione, alla   alla quale avrebbe preso parte anche la madre dei due giovani, impendendo alla ragazza di uscire di casa. La lite è poi proseguita in strada dove sono intervenuti gli agenti che, intanto, hanno denunciato a piede libero i due ragazzi per violenza sessuale e lesioni. La posizione della 50enne, invece, è ancora al vaglio.

Le tre vicende hanno allarmato l’amministrazione comunale che ha chiesto un incontro con la prefettura. Da parte sua il prefetto Matteo Piantedosi cha convocato per domani un tavolo tecnico con le forze dell’ordine, per avviare un piano operativo per sviluppare controlli capillari sul territorio.

L’amministrazione capitolina, intanto, si è impegnata – con la collaborazione di Acea – a realizzare una mappatura delle aree più buie della città. La prefettura, invece, si occuperà di mettere a sistema una rete di servizi interforze.

È previsto anche un rafforzamento dell’applicazione “Youpol”: il sistema che attraverso il telefono cellulare, in caso di pericolo, consente di interagire con la polizia di Stato inviando segnalazioni (video, audio, immagini e testo) relative a episodi di bullismo, spaccio di sostanze stupefacenti e violenza domestica.

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