Lo scorso lunedì 17 dicembre il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano ha emesso una sentenza di condanna alla pena di anni due e mesi sei di reclusione per il reato di autoriciclaggio nei confronti dell’imprenditore edile romano Angelo Proietti, titolare di un conto corrente presso lo Ior, disponendo altresì la confisca di oltre un milione di euro che era stato sequestrato dalle Autorità vaticane già nel 2014. È la prima volta che nella giurisdizione vaticana viene applicato il reato previsto dall’art. 421-bis del codice penale.
«L’indagine, che ha dato luogo al processo», si spiega in una nota, «è il frutto della proficua collaborazione tra l’Ufficio del Promotore di Giustizia, l’Autorità di Informazione Finanziaria (Aif) e la Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano nonché della cooperazione giudiziaria dello Stato italiano».
«La pronuncia del Tribunale assume fondamentale importanza nell’ottica del sistema di prevenzione del riciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo messo a punto dallo Stato negli ultimi anni», aggiunge la Sala stampa vaticana. Proietti, arrestato per bancarotta fraudolenta nel maggio 2016 nell’ambito di un’inchiesta della procura di Roma, aveva conti presso lo Ior dove, secondo gli inquirenti, sono stati movimentati milioni di euro, e tramite la sua società Edil Ars vantava anche rapporti con enti del Vaticano: la Guardia di Finanza ha infatti accertato che era titolare di contratti di appalto con diverse istituzioni come l’Apsa, la Lumsa e l’Ospedale Bambino Gesù.
Il nome di Angelo Proietti compariva inoltre nella vicenda dell’appartamento romano affittato dall’ex parlamentare Marco Milanese per ospitarvi l’allora ministro Giulio Tremonti, finito nel mirino della Procura della capitale e poi archiviato. La ristrutturazione dell’appartamento fu fatta gratuitamente dalla Edil Ars: un modo – si diceva – per Proietti per ingraziarsi l’ex ministro e il suo braccio destro e ottenere gli appalti della Sogei, la società di Information and Communication Technology controllata totalmente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Proietti vi aveva agito tra il 2002 e il 2006 ottenendo numerosi contratti, non sempre trasparenti e perciò segnalati alla magistratura romana.