Ucraina: Kiev, segnalazioni su 43mila crimini di guerra, 60 stupri su bambini

Queste alcune delle cifre che descrivono le atrocità subite dal popolo ucraino fornite dal difensore civico ucraino Lyudmila Denisova oggi accolta alla Regione Lazio dal presidente del consiglio regionale Marco Vincenzi

“Riceviamo circa 700 chiamate al giorno e abbiamo già raccolto la segnalazione di circa 43mila crimini di guerra. Sono almeno 200 le violenze sessuali sui cittadini e in 60 casi si tratta di bambini”. Queste alcune delle cifre che descrivono le atrocità subite dal popolo ucraino fornite dal difensore civico ucraino Lyudmila Denisova oggi accolta alla Regione Lazio dal presidente del consiglio regionale Marco Vincenzi.

“Un punto di inizio per costruire un ponte con gli ucraini, specie per le loro necessità di accostarsi ai servizi pubblici della regione Lazio”. Queste le parole del difensore civico del Lazio Marino Fardelli, che ha proposto un documento programmatico per venire incontro a queste esigenze e ha ricordato in proposito la funzione decisiva anche del garante dell’infanzia e adolescenza del Lazio.

“Sbigottiti” per la denuncia fatta da Denisova delle condizioni dei profughi ucraini, in sede di conferenza europea dei difensori civici a Strasburgo, ha proseguito Fardelli. “In quei giorni è stata firmata una petizione per sostenere il popolo ucraino e la collega Denisova che ne difende i diritti. Oggi ribadiamo che si vuole costruire un ponte per far sì che i rifugiati ucraini godano degli stessi diritti dei cittadini del Lazio”. Poi Fardelli ha elencato alcuni dati sullo sforzo regionale: più di 18 mila i rifugiati ucraini arrivati ad oggi nella regione, e a tutti è stato rilasciato il tesserino sanitario. Oltre 3500 sono transitati nelle strutture alberghiere messe a disposizione dalla regione e più di 2000 vi sono ancora. Quasi 200 bambini sono stati curati al Bambino Gesù e la protezione civile si occupa del loro trasporto. Trasporto pubblico gratuito sulle linee regionali per gli ucraini, ha detto ancora Fardelli, che ha aggiunto come Laziodisco, ente per il diritto allo studio regionale, abbia consentito il proseguimento degli studi a 15 studenti ucraini.

Denisova si è detta piacevolmente sorpresa dal sostegno e dalle iniziative a favore del suo popolo. “Parlo come cittadina ma anche in virtù del mandato che mi è conferito”, ha detto. “Ascoltare i dati numerici precisi del sostegno della regione Lazio fa capire – ha proseguito – come stia a cuore al Lazio la sorte del popolo ucraino. Stiamo lavorando per i cittadini che sono rimasti in Ucraina e per dare sostegno e giustizia ai nostri connazionali”, ha detto ancora Denisova. “Una linea telefonica è dedicata all’assistenza e riceve circa 700 chiamate al giorno. Ringrazio l’Italia per il suo sforzo in favore del popolo ucraino, che sta ricorrendo alla corte penale internazionale per avere giustizia sui crimini di guerra subiti”. “Una linea gratuita anche per il supporto psicologico è stata aperta e ha ricevuto più di mille chiamate da parte delle vittime delle atrocità subite”, ha detto ancora Denisova. “Torture, violenze sessuali e omicidi dei propri cari assistiti, in molti casi da minori. La violenza sessuale, in particolare, è usata come un’arma dall’esercito russo”, ha detto Denisova, “per deprivare il popolo ucraino della voglia di procreare e quindi di darsi un futuro. Per questo le sanzioni dei paesi occidentali come l’Italia sono importanti per il popolo ucraino”, ha concluso la ombudsman ucraina, che ha invitato in Ucraina il Difensore civico del Lazio non appena le condizioni di pace verranno ristabilite. Domani mattina Liudmyla Denisova verrà accompagnata dal collega Marino Fardelli presso il Senato della Repubblica per un incontro con la Presidente della Commissione violenza di genere del Senato della Repubblica. “La difesa civica del Lazio vuole contraddistinguersi per un nuovo approccio a garanzia di tutti i cittadini del Lazio”, ha concluso il difensore civico Fardelli.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014