Nella mattinata del 2 ottobre 2024, Roma ha vissuto una delle peggiori giornate di caos per i pendolari e viaggiatori a causa di un grave guasto tecnico che ha bloccato la circolazione ferroviaria tra le due principali stazioni della capitale, Termini e Tiburtina. Il traffico, interrotto dalle 6.30, è ripreso parzialmente alle 8.45, ma con pesanti rallentamenti che hanno causato ritardi fino a 160 minuti, cancellazioni e proteste da parte degli utenti.
Secondo le informazioni rilasciate da Trenitalia, la causa scatenante è stata un guasto raro alla cabina elettrica che alimenta il nodo ferroviario di Roma, un’infrastruttura cruciale per l’intero sistema dei trasporti nazionali. L’amministratore delegato di RFI, Gianpiero Strisciuglio, ha dichiarato che il guasto è stato imprevisto e che i tecnici sono intervenuti prontamente per ripristinare la situazione. Tuttavia, l’orario dell’accaduto, in concomitanza con l’inizio della giornata lavorativa, ha amplificato l’impatto del disservizio, con ripercussioni che si sono fatte sentire su tutta la rete ferroviaria, dall’Alta Velocità agli Intercity, con code ai banchi di assistenza e monitor informativi fuori uso.
Non sono tardate ad arrivare le reazioni politiche, in particolare dall’opposizione, che ha colto l’occasione per puntare il dito contro la gestione dei trasporti da parte del governo Meloni e del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha attaccato duramente il ministro, accusandolo di trascurare le emergenze del settore e di dedicarsi a questioni secondarie, mentre i pendolari continuano a subire disagi quotidiani. Schlein ha definito la situazione “un’odissea quotidiana”, lamentando l’aumento delle interruzioni di servizio e l’impatto diretto su chi viaggia per lavoro.
Anche Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, esponenti di Alleanza Verdi e Sinistra, hanno espresso critiche nei confronti di Salvini, sottolineando come i guasti e i ritardi sulle reti ferroviarie siano diventati un problema cronico. Bonelli ha inoltre ricordato come le difficoltà di comunicazione con i vertici di Trenitalia abbiano complicato ulteriormente la gestione di simili emergenze.
Mentre il dibattito politico infiammava, Trenitalia ha cercato di calmare gli animi con delle scuse ufficiali, definite “doverose” dall’ad Gianpiero Strisciuglio, che ha ribadito l’importanza di evitare il ripetersi di tali eventi. Le cause del guasto sono ancora in fase di accertamento, ma sono già state avviate delle azioni correttive sul nodo di Roma. “Siamo una grande azienda e non accettiamo che questi episodi si ripetano,” ha affermato Strisciuglio, sottolineando l’impegno di RFI nel garantire una rete ferroviaria affidabile.
Sul fronte pratico, il caos generato dal guasto si è tradotto in una mattinata da incubo per migliaia di passeggeri. Termini e Tiburtina, che rappresentano i principali snodi ferroviari non solo per Roma ma per l’intero sistema di trasporto italiano, hanno visto file chilometriche ai banchi informazioni e cancellazioni di numerosi treni. Gli annunci di servizio, inizialmente affidati esclusivamente agli altoparlanti, hanno ulteriormente aggravato la confusione, con molti utenti rimasti disorientati a causa dei monitor fuori uso.
L’episodio odierno rappresenta solo l’ultimo di una serie di disservizi che colpiscono regolarmente la rete ferroviaria italiana, sia nell’Alta Velocità che sulle tratte regionali. Negli ultimi mesi, i ritardi e le cancellazioni sono aumentati significativamente, sollevando interrogativi sulla capacità del governo e delle aziende di gestione ferroviaria di affrontare le crescenti sfide del settore. Per molti pendolari, lavoratori e studenti che si affidano quotidianamente al trasporto su rotaia, la situazione è diventata insostenibile.