Una passeggiata sul monte Semprevisa per ricordare Nardi

Stamattina l'iniziativa per ricordare l'escursionista morto sul Nanga Parbat, che aveva iniziato a scalare proprio sulla cima più alta dei Lepini

immagine dalla pagina Fb di Daniele Nardi

Qualche giorno fa i cittadini di Sezze (Latina) hanno organizzato una fiaccolata per ricordare la scomparsa dell’alpinista Daniele Nardi e del suo compagno di scalata Tom Ballard. I due escursionisti sono morti alcune settimane fa mentre tentavano di inseguire il loro sogno: scalare in inverno una delle vette più difficili tra gli ottomila, il Nanga Parbat, in Pakistan, attraverso l’inviolato Sperone Mummery.

Oggi è prevista un’altra iniziativa: una camminata dalle pendici alla vetta del monte Semprevisa, la cima più alta dei Lepini, dove Daniele cominciò a scalare. È stato l’inzio di una carriera che negli anni lo ha portato a essere il primo alpinista italiano al di sotto del Po a scalare vette come l’Everest e il K2.

L’escursione (“Una passeggiata per Daniele Nardi”) si concluderà con una cerimonia in quota fra i pascoli di Campo Rosello: sulla vetta verrà posizionata una targa in memoria di Daniele, in attesa dell’intitolazione ufficiale della “cima Nardi” che avverrà nella prossima estate.

Sono tante le iniziative che si stanno susseguendo in questi giorni per ricordare Nardi. A Sezze, la cittadella arroccata nel Pontino dove l’uomo era nato e molto amato gli è stata persino intitolata la palestra dell’Istituto “Pacifici De Magistris“. Per l’occasione la moglie dell’alpinista, Daniela con in braccio il loro piccolo figliolo, Mattia, insieme alla dirigente scolastica hanno scoperto la targa avvolta dalla bandiera arcobaleno per ricordare l’impegno di Daniele come “Ambasciatore dei diritti umani e della Pace nel Mondo.”

 

E proprio al figliolo Mattia suo papà ha lasciato un messaggio postumo, che ora campeggia sulla foto dell’iniziativa prevista per oggi. Ritrae l’alpinista sorridente, le braccia alzate come in segno di vittoria, con sotto la dedica al piccolo: “Non fermarti, non arrenderti, datti da fare perché il Mondo ha bisogno di persone migliori che facciano sì che la pace sia una realtà e non soltanto un’idea… Vale la pena farlo.”

“Sarà una mattinata densa di momenti forti e profondi, sia dal punto di vista emotivo che come gesti concreti, per dare continuità al modo di Daniele di vivere la montagna e la Natura, a partire da quella della sua terra, i molti Lepini, patrimonio del quale coltivava il sogno di riqualificazione e valorizzazione – spiega il metereologo di Geo Filippo Thiery, grande amico di Daniele Nardi – per questo all’inizio del percorso escursionistico verso il luogo dove si svolgerà la cerimonia in sua memoria, ogni partecipante riceverà un sacchetto biodegradabile, per raccogliere qualsiasi rifiuto che si trovi abbandonato lungo il sentiero e riportarlo a valle”.

Anche sul Nanga Parbat, dove sono caduti in molti nel tentativo di scalarla,  un gruppo di alpinisti, tra cui lo spagnolo Alex Txicon – che ha guidato per giorni la coraggiosa spedizione che ha permesso di rintracciare i corpi dei due alpinisti scomparsi – sono stati incisi su un piatto in metallo i nomi di Daniele e di Tom, che è poi stato conficcato nella grande roccia che ora campeggia al Campo Base in loro memoria. (fonte Ansa)

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