Usa 2020, Congresso ratifica vittoria Biden

Trump promette transizione ordinata

Il Congresso degli Stati Uniti ha ratificato i voti del Collegio elettorale proclamando la vittoria del democratico Joe Biden alla presidenza e di Kamala Harris alla vicepresidenza. Il Parlamento ha respinto tutte le obiezioni sollevate dai repubblicani sul conteggio dei voti negli Stati più contesi. Il presidente uscente Donald Trump dopo il voto, ha promesso una transizione ordinata del potere il 20 gennaio, giorno dell’insediamento di Biden, nonostante sia “in disaccordo” con i risultati delle elezioni. La ratifica è arrivata dopo una seduta fiume delle Camere che è stata interrotta dall’assalto al Campidoglio da parte dei sostenitori di Donald Trump in quella che è destinata a essere ricordata come una pagina nera della storia della democrazia statunitense.

Quattro persone sono morte nei tafferugli scoppiati a Washington Dc. Nella serata americana, il Congresso ha poi ripreso i lavori. Il presidente uscente Donald Trump ha invitato alla calma, ma ha comunque ribadito le accuse di brogli elettorali ai democratici, scrivendo su Twitter che “queste sono le cose e gli eventi che accadono quando una vittoria” viene “strappata via”.

La posizione di Trump, considerato il fomentatore della folla e della violenza, ha suscitato polemiche non solo tra gli oppositori, ma anche tra i suoi alleati Gop e il suo staff. Il vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Matt Pottinger ha lasciato il suo incarico poche ore dopo le dimissioni del capo dello staff e addetta stampa della first lady Melania Trump, Stephanie Grisham. Anche il consigliere per la sicurezza nazionale Robert O’Brien e il vice capo dello staff, Chris Liddell, stanno valutando la possibilità di dimettersi mentre sale l’ipotesi di rimuovere Trump prima del termine del suo mandato, facendo ricorso al 25esimo emendamento. Secondo i media statunitensi i funzionari dell’amministrazione Usa hanno iniziato a discutere di questa possibilità, prevista dalla Costituzione, che richiederebbe alla maggioranza del gabinetto e al vicepresidente Pence di dichiarare al Congresso che Trump non è in grado di adempiere ai suoi doveri di presidente.

Intanto, in una mossa senza precedenti, Facebook e Twitter hanno bloccato gli account del tycoon dopo che ha pubblicato ripetutamente false accuse sull’integrità delle elezioni. Il blocco di Facebook durerà 24 ore, quello di Twitter 12 ore ma potrebbe essere esteso a oltranza se Trump infrangerà nuovamente le regole.

“La violenza non vince mai”, ha detto il vicepresidente Mike Pence aprendo la seduta del Parlamento dopo l’interruzione dei lavori. Una condanna a quanto successo a Washington è poi arrivata dal segretario di Stato Mike Pompeo che ha definito l’assalto al Campidoglio “inaccettabile”. Parole dure anche dagli ex presidenti. Barack Obama ha affermato che la storia ricorderà la violenza al Campidoglio come un momento di “grande disonore e vergogna” per la nazione.

Bill Clinton ha accusato Trump di “aver acceso la miccia” e ha definito l’assalto il frutto di quattro anni di politica al veleno. Mentre George W. Bush si è detto disgustato e affranto. I parlamentari hanno promesso di aprire un’indagine su come le forze dell’ordine hanno gestito il violento assalto al Campidoglio, avanzando l’ipotesi che la mancanza di preparazione abbia permesso alla folla di occupare e vandalizzare l’edificio.

All’interno del palazzo si sono vissuti momenti drammatici, polizia con le armi spianate per fare da scudo ai politici, mentre i dimostranti invadevano il Campidoglio e uno di loro si faceva fotografare seduto alla scrivania di Nancy Pelosi, acerrima nemica del presidente uscente, con i piedi sul tavolo. “Un’insurrezione”, l’ha definita Joe Biden in un discorso alla nazione, il suo primo ‘ufficiale’ da presidente, anche se non ancora insediato, chiedendo a Trump di intervenire. La polizia di Washington ha riferito che finora sono state 52 le persone arrestate, di cui 26 al Campidoglio.

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