Vaccini, Ema: J&J-Moderna-Pfizer sono efficaci contro varianti

Cavaleri (Ema), probabile ok a maggio su vaccino Sputnik

Dai primi studi fatti, i vaccini Rna messaggero (Moderna e Pfizer-Biontech) hanno “un’ottima efficacia contro le nuove varianti del Covid”. Allo stesso modo, anche “il vaccino Johnson&Johnson di recente approvato dall’EMA” e’ risultato efficace. Lo ha detto Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell’EMA, in audizione alla commissione Sanita’ del Parlamento europeo. “Secondo un piccolo studio su duemila casi, il vaccino AstraZeneca e’ risultato invece non efficace” contro la variante sudafricana, ha spiegato Cavaleri, indicando tuttavia che sara’ necessario attendere “studi piu’ ampi” per verificarne la reale efficacia.

Per quanto riguarda il vaccino Sputnik Cavaleri ha affermato: “Si tratta di un vaccino ben disegnato e merita l’interesse di tutti. Siamo bene lieti di collaborare con l’azienda produttrice e vedere se possiamo utilizzarlo in Europa, ma dobbiamo verificare gli standard di produzione rispetto alle aspettative. C’e’ un programma in corso e nelle prossime settimane vedremo se riusciremo ad approvare il vaccino. Ma prima della fine di aprile non saremo pronti per dare l’ok a Sputnik, piu’ probabile maggio”.

Sui decessi delle persone vaccinate con AstraZeneca, Cavaleri ha poi detto che ‘ad oggi il nesso di causalita’ non c’e’, giovedi’ il comitato raccogliera’ tutti i dati in base quello decideremo se fare qualcosa o meno’.

Intanto dovrebbe arrivare dalla seconda meta’ di aprile, come ha annunciato la stessa azienda Janssen, il vaccino Johnson&Johnson da cui ci si aspetta una semplificazione della campagna vaccinale contro il Covid-19 in Italia, per il fatto che e’ maneggevole ed e’ in unica dose. Mentre l’apporto di AstraZeneca si riduce ulteriormente, nell’Unione europea, nel primo trimestre a circa 30 milioni di dosi, pari a un terzo degli obblighi contrattuali per 90 milioni di dosi, secondo un documento dell’azienda datato 10 marzo e condiviso con esponenti Ue, citato dalla Reuters.

I 30 milioni promessi ora sono ancora 10 milioni in meno rispetto ai 40 prospettati dopo il taglio iniziale.

Per l’Italia la quota AstraZeneca prevista per fine marzo era di oltre 5,3 milioni di dosi. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, pochi giorni fa aveva sottolineato che l’Italia aspetta intorno a “50 milioni di dosi per il secondo trimestre e fino a 80 milioni di dosi nel terzo trimestre” e che anche in caso di una riduzione significativa “perche’ le aziende non riescono a rispettare i contratti fino in fondo” la campagna vaccinale andra’ avanti.

Per gli ultimi giorni di marzo, prima dell’annuncio di AstraZeneca, erano attese 15,6 milioni di dosi, altri 52,4 da aprile a giugno, quando dovrebbe partire la campagna per la vaccinazione di massa. E ancora quasi 79 milioni nel terzo trimestre, da luglio a settembre, e 28,2 milioni negli ultimi 3 mesi dell’anno. Il timing riguarda solo le consegne e non la somministrazione, su cui invece stanno lavorando oltre al ministero anche il Commissario straordinario all’emergenza e il capo della Protezione civile.

 

 

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014