Vaccini, guerra Raggi-Lorenzin

Per il ministro la sindaca specula, “l’Italia rischia il ritorno di malattie scomparse”. Raggi: è colpa della disorganizzazione delle asl

Scontro Raggi-Lorenzin sui vaccini

Botta e risposta tra Raggi e Lorenzin, con accuse reciproche sui vaccini. Ma, medici, virologi, e associazioni familiari nei fatti si schierano con la ministra.

Per la ministra, la sindaca specula e “il decreto vaccini prevede che i bambini non vaccinati non possono frequentare la scuola dell’infanzia a tutela dei bambini troppo piccoli per essere vaccinati e di quelli affetti da malattie per le quali non possono accedere alle vaccinazioni. L’Italia rischia il ritorno di malattie eliminate”.

Raggi rimanda le accuse al mittente e afferma che la situazione è in sostanza colpa della disorganizzazione delle Asl, con lunghe fila nei centri vaccinali. “I bambini rischiano di essere cacciati dalla scuola per il caos della Lorenzin. Per colpa della Lorenzin e dei ritardi nelle prenotazioni della Regione Lazio, da marzo i bambini ancora in attesa della vaccinazione rischiano di essere cacciati dai nidi e dalle scuole di infanzia per i restanti quattro mesi di questo anno scolastico e educativo”, dice la sindaca.

Ma a parte Salvini e il Codacons tutti criticano la Raggi. Ordine dei medici, ufficio scolastico del Lazio, pediatri definiscono sbagliata la lettera della Raggi. Il virologo Roberto Cauda precisa che “c’è disinformazione sulla validità dei vaccini. Mi auguro che il tema vaccinazione possa essere riportato nel proprio ambito, ovvero l’ambito scientifico, gestito da esperti”. Insomma, sono in troppi che parlano senza sapere.

Interviene anche il Forum delle associazioni familiari. Per la sua presidente, Emma Ciccarelli,”la tutela della sanità pubblica viene prima di tutto. E’ vero che c’è da tutelare la continuità educativa dei bambini (la questione riguarda coloro che hanno tra i 0 e i 6 anni), ma va anche detto che la normativa è da mesi che è in vigore”. Dunque, chi non ha vaccinato finora è perché o se l’è presa comoda o perché non ha voluto.

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