Vaccini, nel Lazio il 3% dei ragazzi a scuola non è in regola

Preoccupazione anche per l’arrivo dell’influenza. Nella regione la copertura è del 52% ma l’obiettivo è al 54%

Quanti bimbi e ragazzi non sono in regola con le vaccinazioni? A che punto siamo con la vaccinazione per l’influenza? Dati certi ancora non ce ne sono, ma nostre fonti affermano che sarebbero circa il 2-3% i giovani in età scolare che non hanno fatto tutti i vaccini di legge. In questi giorni istituti scolastici e ASL si stanno scambiando informazioni in merito.

E ora scattano le sanzioni. La Regione Lazio afferma che “nei casi risultanti ‘non in regola’, come previsto dall’art. 3 bis della legge 119/2017, i dirigenti scolastici e i responsabili dei servizi educativi dovranno richiedere ai genitori/tutori/affidatari l’idonea documentazione attestante l’avvenuta vaccinazione. In alternativa, l’esonero, l’omissione o il differimento, o la richiesta di appuntamento/prenotazione presso la ASL”. 

Se la situazione non sarà sanata, “ i dirigenti scolastici e i responsabili dei servizi educativi dovranno, come prescrive la citata legge 119/2017, assumere i provvedimenti di competenza. In particolare per i bambini da 0 a 6 anni non in regola con le vaccinazioni è previsto il diniego dell’ingresso in asili nido e scuole dell’infanzia”.

Il Lazio è tra le regioni col tasso di copertura più alta. Ma rimane uno zoccolo duro di persone che ritengono i vaccini non utili o addirittura dannosi.

Il discorso vale  anche l’influenza. Nel Lazio la copertura è al 52%, in aumento rispetto al 48% di cinque anni fa. Per Pier Luigi Bartoletti, vicepresidente nazionale dei Medici di Famiglia, dice che bisogna agire soprattutto sulla fascia tra i 0 e i 4 anni. L’obiettivo è portare la copertura al 54%.

Quest’anno la stagione influenzale potrebbe avere meno casi rispetto a quella scorsa, ma piu’ aggressivi. Per Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Universita’ di Milano, dopo la pubblicazione della composizione dei vaccini “quella scorsa e’ stata tra le due peggiori degli ultimi anni per numero di casi, pur essendo partita un po’ in sordina – sottolinea – Quest’anno le prime previsioni che si possono fare, soprattutto sulla base dell’andamento dell’epidemia nell’emisfero australe , sono per una stagione con meno casi ma piu’ aggressivi, data la presenza dei virus A che di solito danno piu’ complicazioni”.

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