Vaccini, prenotazioni anche con l’app Salute Lazio: “Già le prime mille”

Ad oggi sono 48.826 i casi attualmente positivi a Covid-19, di cui 2.683 ricoverati, 346 in terapia intensiva e 45.797 in isolamento domiciliare. Allarme dell'Ugl Salute, pronto soccorsi sono in tilt

Nel Lazio, da oggi, “e’ possibile effettuare la propria prenotazione per il vaccino anti Covid utilizzando anche la app Salutelazio”. Lo comunica l’assessore alla Sanita’ della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Sono infatti gia’ piu’ di mille – aggiunge – le prenotazioni ricevute in questa modalita’.

La app Salutelazio e’ scaricabile sia per i sistemi Ios che per quelli Android”.

Intanto oggi nel Lazio sono 48.826 i casi attualmente positivi a Covid-19, di cui 2.683 ricoverati, 346 in terapia intensiva e 45.797 in isolamento domiciliare. Dall’inizio dell’epidemia i guariti sono in totale 215.994, i decessi 6.400 e il totale dei casi esaminati è pari a 271.220, secondo il bollettino aggiornato della Regione Lazio.

I pronto soccorso del Lazio sono di nuovo un girone dantesco e tornano a vivere l’incubo di inizio pandemia. “Credevamo – dichiara il Segretario Nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano – che alcune scene dovessero appartenere a un triste passato. Invece la nuova saturazione dei pronto soccorso porta a galla la cattiva gestione dell’emergenza sanitaria da parte della Regione Lazio. Da Roma a Latina, passando per le altre province si hanno notizie di autoambulanze di nuovo in coda con i pazienti parcheggiati in attesa di poter essere adeguatamente assistiti. Chi paga un prezzo altissimo in questa situazione cosi’ critica oltre ai cittadini sono gli operatori sanitari di nuovo sotto grande pressione. Cosa e’ stato fatto in tutto questo tempo? Le Usca, il ruolo fondamentale della medicina di base e di quella territoriale nella gestione dell’emergenza dovevano essere lo scudo di protezione per le strutture ospedaliere in modo da poter intervenire prima della affannosa corsa verso gli ospedali. Purtroppo cosi’ non e’ stato. La crisi degli ultimi giorni e’ ulteriore dimostrazione di quanto poco sia stato fatto dalle istituzioni regionali. A pagarne le conseguenze – conclude il sindacalista – sono ancora una volta gli operatori sanitari e i cittadini”.

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