“Il vaccino deve essere sicuro ed efficace, non importa dove viene prodotto. La scienza deve essere neutra. Per questo, esclusivamente attraverso i canali diplomatici, ci siamo messi in contatto con Gamaleya. Il gruppo di studio dello Spallanzani e il gruppo di studio dell’istituto russo, guidato da Alexander Gintsburg, si sono parlati più volte in call; ci sono stati scambi di dati. E nell’ultimo confronto, abbiamo deciso di iniziare una sperimentazione insieme per valutare l’effetto di Sputnik V con le varianti”. Così Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani, sul Messaggero racconta della possibilità di test in vaccinazione mista con le dosi di diverse aziende.
“Gamaleya – dice – invierà tre scienziati che seguiranno la verifica in laboratorio del comportamento di Sputnik V con le varianti che abbiamo isolato. Valuteremo anche la possibilità di rivaccinare con tre modalità chi ha partecipato alla sperimentazione del vaccino di Reithera”.
“Il piano è rivaccinare una parte di volontari, oltre che con il placebo – spiega Vaia – sempre con Reithera che ha un adenovirus del gorilla, un’altra parte con Sputnik V che usa l’adenovirus umano, infine un ultimo gruppo con una dose di un vaccino a mRna messaggero, come Pfizer e Moderna. Questo può servire a comprendere se, come seconda dose, si può abbinare a Reithera un altro tipo di vaccino”.
“È la dimostrazione concreta che la scienza fa superare tutte le barriere – rileva – le dichiarazioni di Angela Merkel e Mario Draghi mi hanno fatto estremo piacere, sono la dimostrazione che quando la scienza vuole, quando veramente è neutra, disinteressata, fuori dalle logiche geopolitiche e industriali, può fare bene”.