La mascherina non puo’ nascondere la gioia nei suoi occhi. Gli stessi occhi che hanno visto e vissuto l’orrore dell’Olocausto e che, proprio in un gelido inverno di 76 anni fa, scorsero la liberta’ dopo il terrore di Auschwitz. Sami Modiano, uno degli ultimi sopravvissuti ai lager nazisti, oggi ha 90 anni e si conferma – se mai ce ne fosse bisogno – simbolo di speranza e rinascita. Appena saputo che si sarebbe potuto vaccinare contro il Covid non ha esitato un secondo e lo ha fatto. Davanti a telecamere e fotografi, ennesima testimonianza del suo impegno civile che dura ormai da decenni, da quando ha deciso di accompagnare nei campi di sterminio gli studenti di tutta Italia per affidare loro il testimone della memoria. Nonostante il dolore che quei luoghi gli procurano ancora oggi.
“Fare il vaccino e’ necessario per noi e per gli altri, specialmente alla nostra eta’”, ha detto Sami dopo aver ricevuto la prima dose insieme con sua moglie Selma. Il suo sguardo curioso si e’ poggiato su medici e infermieri del Campus Bio-Medico, su chi si stava prendendo cura di lui in quel momento. Ma le sue domande erano per gli altri, su quando si sarebbero potuti vaccinare tutti, sulle modalita’ di somministrazione per i disabili e sui prossimi step del piano. “Oggi mi sono stupito di tanta gentilezza, non mi aspettavo tutta questa attenzione. Sono grato ai dottori e agli infermieri che mi hanno vaccinato – le sue parole -. La vita ci mette davanti a sfide inaspettate e spesso molto dure, ma abbiamo dentro di noi la forza per superarle. Dobbiamo restare ottimisti”. E, subito dopo la puntura, una sola frase: “E anche questa e’ fatta”.
Con lui, al Campus, c’erano anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e la presidente della comunita’ ebraica di Roma, Ruth Dureghello. Il governatore ha celebrato la giornata con post sui social in cui, pubblicando la foto di Modiano, ha parlato di “un’immagine di fiducia e speranza per tutti”. “Grande emozione” da parte di Dureghello. “Sami – ha sottolineato – e’ un simbolo della sofferenza, della tragedia. Il suo e’ stato un messaggio positivo. E’ sempre stato determinato a sottoporsi al vaccino appena gli e’ stato proposto. Lui ci ha regalato tanti momenti di felicita’ e questo e’ stato l’ennesimo”. Per fortuna questa volta nessun commento di odio e’ comparso sui social, al netto delle polemiche politiche sul profilo di Zingaretti. Agli haters saranno bastate le parole di Nonno Basilio, il 103enne ex deportato del Terzo Reich insultato dopo aver ricevuto il vaccino in una Rsa toscana. “Io non ho proprio nulla da dire”, la secca replica a chi sosteneva che la sua fosse stata una dose di vaccino sprecata. “Il nazismo e’ morto anche oggi”, uno dei commenti piu’ apprezzati oggi sui social.