Vaticano scosso dal caso Del Balzo, droga e pedofilia

Dopo l’arresto dell’usciere del Pontificio Consiglio della Cultura gli inquirenti cercano di capire a chi fossero destinate le immagini pedopornografiche

Per chi erano quella cocaina e quei filmati hard? Il caso di Ostilio Del Balzo, usciere del pontifico consiglio della Cultura, ora ai domiciliari, ha sollevato un vespaio in Vaticano. Dopo la magistratura italiana, ora indagano anche le forze di sicurezza della Santa Sede. E non è escluso che l’arresto dell’uomo sia avvenuto nel quadro di una collaborazione tra le polizie dei due stati.

Del Balzo fu arrestato durante un’operazione antidroga, e oltre a 15 grammi di cocaina gli fu trovata addosso una chiavetta usb con materiale pedopornografico. Il fatto che Del Balzo ora sia agli arresti domiciliari non ferma le indagini degli inquirenti, che in queste ore stanno cercando di capire a chi quelle immagini fossero destinate.

Scandagliati computer, mail, file elettroni. Il diktat di Papa Francesco è chiaro: niente tolleranza nei confronti di chi fiancheggia i pedofili o addirittura di chi fa della pedopornorafia un consumo personale o un commercio.

Certo, che la notizia è stata presa davvero con grossa sorpresa, e dolore, dicono nostre fonti, non solo dal pontefice ma anche dal cardinale Gianfranco Ravasi, che guida il pontificio consiglio.

E questo perché nulla faceva pensare che Del Balzo, uomo tra i più fidati del dicastero Vaticano, potesse fare quel turpe traffico. E’ probabile che questa vicenda costringa e autorità d’Oltretevere a scandagliare meglio i profili dei propri dipendenti, e soprattutto a fare maggiori analisi quando si tratta di fare assunzioni.

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