Alla fine per Juan Guaidó – l’autoproclamatosi presidente ad interim del Venezuela, fino alle prossime elezioni presidenziali – è arrivato anche il riconoscimento ufficiale da parte degli stati europei che hanno più peso: Gran Bretagna, Francia, Germania, ma anche Austria, Spagna e Olanda.
Lo hanno annunciato oggi quasi in contemporanea il premier spagnolo Sanchez, il cancelliere austriaco Kurz, i ministri degli esteri di Parigi, Le Drian, e di Londra, Martina Fiez, mentre la Francia ha dato legittimità a Guaidó di indire le elezioni presidenziali. La scelta della data non è di certo casuale visto che stamattina scadeva l’ultimatum europeo al presidente Nicolas Maduro.
Un riconoscimento quasi unanime nel quale spicca l’assenza del nostro Paese, che non ha preso ancora una posizione ufficiale. Motivo per cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto chiedendo “senso di responsabilità e chiarezza” all’Italia su una linea condivisa con gli alleati e i partner europei. “Non ci può essere incertezza né esitazione – ha detto Mattarella – nella scelta tra la volontà popolare e la richiesta di autentica democrazia da un lato e dall’altro la violenza della forza”.
Mosca intanto ha condannato la dichiarazione del presidente Usa Donald Trump sulla possibilità di usare la forza, perché “mina il diritto internazionale”.