Villa Celimontana: chiusa e abbandonata da tre mesi

Lo storico parco infestato dal guano degli uccelli migratori lasciato in un grave degrado.

Il parco di novemila ettari di verde di Villa Celimontana, una storica villa vicino al Colosseo, che ospita statue e fontane del ‘500, un obelisco e il Ninfeo dell’Uccelliera rischia un grave degrado.

Dal I Municipio la presidente, Sabrina Alfonsi, e l’assessora all’Ambiente, Anna Vincenzoni, chiedono interventi immediati al Campidoglio, responsabile dell’area con il Dipartimento Ambiente e il Servizio Giardini.

«È una vergogna che la Capitale tenga chiusa una villa storica per un problema di pulizia del guano.  – dichiara Vincenzoni al dorso romano de ‘’Il Corriere della Sera’’- Non possiamo neanche entrare per vedere cosa è successo e se i prati e il verde saranno invasi il problema è serio».

Necessitano di cura e manutenzione pure i giochi dei bambini (tra l’altro recentemente risistemati). Sul terreno il guano ha creato uno strato di liquame scivoloso e maleodorante, rischioso anche per questioni igienico sanitarie.

Sugli alberi di Villa Celimontana si erano infatti rifugiati gli uccelli migratori sopravvissuti ai botti di Capodanno, in cerca di un rifugio sicuro.

E dalla fine dello scorso gennaio che appare un cartello sul cancello d’entrata in via della Navicella: «Si comunica che Villa Celimontana rimarrà momentaneamente chiusa per la messa in sicurezza di alcune alberature».

‘’La zona è abitata da molte persone anziane –  denuncia al ‘’Corriere della Sera’’ Rita Ruzzi del Comitato Progetto Celio – è importante avere un posto dove passeggiare in questi tempi di pandemia».

Le inferriate invece sono ancora serrate con catena e lucchetto e fino ad oggi nessun intervento dipulitura è stato effettuato, nésono partite indicazioni dal Dipartimento Ambiente per allontanare gli storni che hanno provvocato fino a due centimetri di escrementi sui prati e sulle panchine.

 

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014