“Una dialettica accesa tra un capogruppo e un capo di governo”, lo scontro tra Guy Verofhstadt e Giuseppe Conte al Parlamento europeo secondo NicolaZingaretti, candidato alla segreteria del Pd, a Circo Massimo su Radio Capital.
Il governatore del Lazio, che é stato parlamentare europeo, ritiene che “la cosa drammatica era l’aula vuota, credo non sia mai successo, un crollo di credibilità dell’Italia é il dato politico”.
“I leghisti contestarono Ciampi quando era premier in un’aula gremita – ricorda Zingaretti -, l’Italia contava molto di più. Ora fanno una sceneggiata perché qualcuno ancora esprime le proprie opinioni, ma il governo italiano dopo 8 mesi non conta più niente. Non applaudo Verofhstadt (che ha dato del ‘burattino’ di Di Maio e Salvini a Conte, ndr), ma condivido che stiamo pagando gli interessi di due partiti che decidono non in base all’interesse del Paese”.
Ma per il premier Giuseppe Conte l’Italia non è isolata. Sul Corriere della Sera e Repubblica, il premier ha parlato dello scontro di martedì al Parlamento europeo dicendo che per colpirlo “hanno usato falsità. Si trascura il consenso interno altissimo che la mia maggioranza ha. Il mio governo esprime il cambiamento in atto in Italia e in Europa. Per questo mi hanno attaccato. Molti di loro sanno che non verranno rieletti, è una sorta di canto del cigno”.
Secondo Conte a Strasburgo “è stata persa un’occasione. Potevamo discutere del futuro dell’Unione e invece alcuni parlamentari hanno trasformato l’aula un’arena da talk show”, e sul fatto che gli attacchi fossero rivolti a Salvini e Di Maio ribatte: “Il leader del governo sono io. Rappresento l’unità e l’azione dell’esecutivo”.