I conti sono in regola, i parametri della qualità dei servizi pure, la ricostruzione del sistema è in atto. Per Nicola Zingaretti la ‘missione commissariamento’ è compiuta: domani il governatore del Lazio scriverà al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per comunicargli di ritenere concluso il suo mandato commissariale, chiedergli un incontro, e procedere quindi all’uscita anche formale dal decennale ‘controllo ministeriale’ sul mondo della salute. E’ l’esito del tavolo-fiume di questo pomeriggio al Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef): obiettivo, verificare se il Lazio in camice bianco può tornare a camminare con le sue gambe. Zingaretti entra alle 14,30, esce dopo le 18,30, e si dice soddisfatto: il tavolo, spiega, “ha confermato il venire meno degli elementi strutturali che portarono al commissariamento nel luglio 2008.
Anche alla luce di questi risultati ritengo concluso il mandato commissariale assegnatomi dal Consiglio dei ministri il 1 dicembre 2017 e il 10 aprile 2018”. Ora la palla passa a Palazzo Chigi: “I tempi per l’uscita ‘tecnica’ dal commissariamento? Dipenderà dall’incontro e dal Cdm. E’ chiaro come si entra in un commissariamento, non è definito come si esce. Quello che è certo – ha ribadito – è che i motivi che hanno portato al commissariamento sono superati”. Tre le condizioni decisive: la prima è “un dato storico per la Regione Lazio, la scomparsa del disavanzo finanziario”. L’assessore Alessio D’Amato spiega anzi che c’è un saldo positivo di 6 milioni. Poi ci sono i Lea, i Livelli essenziali d’assistenza, il ‘termometro’ della qualità delle prestazioni. Il minimo accettabile è 160: si partiva da 140, ora il Lazio è a quota 180.
Infine, prosegue Zingaretti, “il tavolo ha preso atto del processo di ricostruzione del sistema, attraverso la necessità ora di attuare i piani operativi 2019-21″. Piani che resteranno per il biennio, ha aggiunto D’Amato, ”sotto vigilanza ministeriale”. E’ con queste carte che domani mattina il governatore affronterà il Consiglio regionale straordinario sulla Sanità, alla Pisana. Che le condizioni fossero favorevoli, era in realtà nell’aria da tempo. Solo la scorsa settimana era arrivato il ‘sigillo’ della parifica della Corte dei Conti, e il significativo parere del presidente dei magistrati contabili del Lazio Roberto Benedetti secondo cui “possono essere maturi i tempi per l’uscita”. Ora, in attesa del placet finale, la Regione non rimarrà con le mani in mano, a partire dal nuovo piano per le liste d’attesa – uno dei nodi più discussi della sanità laziale – per il triennio 2019-2021, ed è di oggi la firma di un accordo con i sindacati che porterà all’abolizione del superticket nazionale di dieci euro per le prestazioni specialistiche ambulatoriali: ne godranno gli over 60 e le categorie svantaggiate, per un totale di circa 400 mila cittadini laziali interessati. “Una bella vittoria per tutti”, il commento di Zingaretti.