7 giorni, Alessia Barela presenta il film diretto da Rolando Colla

Nel film anche l'attore Bruno Todeschini, è stato interamente girato nella splendida Levanzo, la più piccola delle Egadi. L'attrice racconta l'esperienza sul set

Alessia Barela e Bruno Todeschini sono i protagonisti di 7 giorni

7 giorni è in sala dal 24 agosto, il film diretto da Rolando Colla è interpretato da Bruno Todeschini, Alessia Barela, Marc Barbé, Linda Olsansky, Gianfelice Imparato e Aurora Quattrocchi. Alessia Barela, la protagonista femminile ha presentato il film.

7 giorni è una co-produzione italo-svizzera, Alessia Barela divide la scena con l’attore francese Bruno Todeschini e lo fa come co-protagonista. Non si vedono spesso ruoli del genere per attrici donne:

“Quasi mai, adesso i ruoli delle donne sono più interessanti, ma vivono sempre di luce riflessa: la compagna, l’amante o… Natalina che fa il caffè. Sì, avevo già lavorato con questo pazzo regista, Rolando Colla, sempre in un ruolo corposo, è un personaggio che vive indipendentemente dal rapporto che ha con il compagno, è un lavoro più interessante da fare per un’attrice. Nessuno fa il conto della serva delle pose”.

Alessia Barela interpreta una donna molto decisa con un passato difficile:

“Qui, tra l’altro, la scelta fra un amore razione e uno passionale è la scelta che Chiara, il mio personaggio, deve fare. Si capisce che ha avuto un passato un po’ difficile, si capisce che il rapporto con Gianfelice Imparato è un rapporto di grande amore, ma sicuramente è più basato sulla condivisione, accoglienza. Probabilmente ha messo da parte tutta la passione che riesce fuori in quest’isola che è protagonista assoluta del film”.

7 giorni è interamente girato a Levanzo, la più piccola dell’arcipelago delle Egadi, probabilmente la più remota:

“È un’isola dove, io dico sempre, puoi stare bene se stai bene con te stesso. Non c’è shopping, inquinamento acustico, non hai distrazioni, non c’è niente di quello che noi siamo abituati a vivere. È molto interessante, è un viaggio, ma devi stare bene psicologicamente. Rolando ci ha fatto firmare una clausola a me e a Bruno: non potevamo lasciare Levanzo, neanche andare a Favignana che ci sembrava il luna park in confronto. È stato fondamentale per la costruzione dei due personaggi. L’approccio con l’isola è stato durissimo, io andavo a Favignana per respirare”.

A influire anche il modo di lavorare del regista Rolando Colla:

“Ha un modo di lavorare tosto, ma anche molto bello e poco italiano. Abbiamo fatto le prove prima, girando per l’isola, anche prima di arrivare sull’isola, sulla vita precedente l’arrivo a Levanzo”.

7 giorni vede i due protagonisti già sull’isola, con il loro passato ancora da “risolvere”:

“Vediamo Chiara e Ivan in un momento di vita, abbiamo approfondito quello che potessero essere prima: l’incontro con Gianfelice, mia figlia, il fatto che mi drogassi. L’isola è necessaria per raccontare i due personaggi che si trovano a una società che ti distrae a fermarsi. A capire che nel mio personaggio una parte soffocata di lei, forse più giovane, che dovrà prima o poi riemergere. È una donna passionale e istintiva e ha scelto quest’amore con Gianfelice perché è stata salvata”.

In 7 giorni Alessia Barela ha condiviso il set e molto altro con l’attore Bruno Todeschini:

“Sono andata a Parigi, a fare una giornata di provini con degli attori francesi. Io ero stata scelta e mi ricordo quando è entrato Bruno, lui è in realtà quello che ha fatto la scena peggio nel senso che doveva commuoversi, ma non gli veniva. Lui era stato l’unico a non fare il figo, ho visto in lui subito una persona autentica e molto libera. Uno di quegli uomini con una sensibilità femminile, non si è vergognato delle sue debolezze. Ho sentito già subito come persona”.

Sul set fra i due personaggi nasce una storia d’amore anche molto fisica:

“I miei provini erano: entra quest’attore e devi baciarlo. Entravano questi e dovevo baciarli, Rolando diceva se non c’è chimica, essendoci tantissime scene di sesso… Rolando, poi, è un regista veramente elegante perché c’è un quarto di quello che abbiamo girato. E quindi anche in questo, lui era l’unico che non si è fatto vedere mentre mi baciava, era intimidito quanto me, già dal bacio nel provino è scattato subito qualcosa. È stato molto carino anche dopo”.

Nel film ci sono molte scene di nudo:

Rolando mi chiese: hai problemi a farle? E io gli ho risposto: è inutile che ti dico no. Trovare anche un attore che capisca questo… Bruno è talmente empatico e in ascolto durante queste scene che mi proteggeva. È stato un incontro fortunato, ci siamo trovati benissimo, avevamo voglia di fare prove, di essere strizzati, perché Rolando ti distrugge. Devi riuscire a trovare qualcuno che sia bravo, istintivo, sporchi e che sia sulla stessa onda di recitazione, anche se io non sono al suo livello”.

Bruno Todeschini e Alessia Barela si sono aiutati molto sul set:

“Abbiamo fatto l’uno il coach dell’altra: lui mi ha aiutato molto con il francese. Avevo una conoscenza scolastica, a parte stare attaccata alla TV francese. Lui mi ha aiutato, lui mi ha registrato e io mi sentivo”.

Il film è girato in francese e in italiano con molti attori non professionisti, alcuni sono anche ex tossicodipendenti:

“Sono stati quasi tutti presi a Trapani, Rolando è stato giorni lì a cercare, alcuni erano amici e facevano parte di un centro di recupero e abbiamo fatto delle prove con loro. Alcuni sono anche dell’isola, in inverno ci sono 29 persone. Molti vecchietti e un paio di persone giovani”.

7 giorni è un film molto vero, per l’effetto verità Rolando Colla li mostra così come dovrebbe essere una coppia di ex tossicodipendenti che s’incontra. Lo vediamo nella prima scena interpretata da Marc Barbé:

“Rolando su i due personaggi, e soprattutto su Marc voleva esattamente questo. Lui voleva la differenza fra i due fratelli, anche il rapporto con i genitori, spesso succede che il figlio con i problemi è il preferito. Marc appare anche cambiato grazie al trucco: è bianco in volto, ha i capelli unti. È un’ossessione per Rolando rappresentare la verità più possibile, se potesse affidarsi a non attori lo farebbe, ma è talmente esigente che si affida ad attori per sporcarli, di ottenere il tipo di recitazione che voleva”.

Rolando Colla non è presente alla conferenza perché è sul set. Alessia Barela ha recitato già due film con lui: 7 giorni e il precedente Giochi d’estate, che idea si è fatta di lui?

“È pazzo… è svizzero, ho capito che è un ossessivo, è un maniaco della precisione. È uno che per ottenere quello che vuole, è pronto a tutto. Se devi lavorare 96 ore di seguito, lui te lo vorrebbe far fare. È un regista con cui lavori in un certo modo qui ti dimentichi e i ruoli delle donne sono luce riflessa. Non hai il tempo di farlo, non hai il tempo di fare quattro settimane di prove. Con lui vivi un’altra vita, con lui fai quello per cui hai scelto di fare questo mestiere, ti devi un po’ tutelare”.

In 7 giorni ha anche molta importanza l’acqua:

“Tessari si è occupato delle riprese. L’acqua è sempre importante per Rolando, ha chiamato quest’operatore Salvo Tessari, che ha fatto le riprese di Respiro. Voleva che la parte fosse così. Quando ci immergiamo, abbiamo fatto un corso d’immersione… sempre per Rolando. Nella versione più lunga, c’erano molte più riprese”.

E c’è un omaggio al mito di Orfeo ed Euridice:

“Se tu ti volti, non mi ami… quella è stata la battuta più difficile da recitare. Era tanto didascalica, ho combattuto e se l’ho cambiata, lui te la riscrive e poi non puoi cambiare. C’è un chiaro riferimento al mito di Orfeo ed Euridice, ho tolto la battuta perché pensavo che la gente ci arrivasse”.

Ci sono pochi ruoli così in Italia, Alessia Barela ha iniziato già da tempo a scrivere una web serie Noi due (e gli altri):

“Ho imparato che non si deve mai dire: voglio fare questo. Mi è sempre piaciuto scrivere, ma appartengo alla scuola che se hai studiato da attore, devi fare questo. È nato dal desiderio di lavorare con le due migliori amiche da 25 anni, sono due attrici bravissime magari hanno avuto poca visibilità ed è successo tutto per caso. L’ho scritta, in ogni puntata c’erano dei guest ed ero felice che molti attrici e registi sono venute. Carmen Consoli, una mia amica, invece ha firmato le musiche e ha recitato la parte di una siciliana e ci ha mortificate: è un’attrice eccellente”.

Bruno Todeschini è un attore noto in Francia, ed è franco-svizzero quanto c’è d’italiano in lui:

“Bruno Todeschini ha una formazione, ha studiato molto con Chéreau, è una persona davvero speciale. A Parigi, andavamo in giro insieme e le donne si buttavano per terra e lui manco le notava. È una persona di grande umiltà. Ci tiene tantissimo alla sua carriera, ma è molto sano, dal lavoro prende anche altro, è assetato di vita. Lui è rimasto in Sicilia e penso che ci sia molto d’italiano in lui, è una buona forchetta, e indica sempre queste sue origini, era molto felice di lavorare qui, ha fatto il film di Ivano Di Matteo ed era felice di stare in Italia. Ha una sensibilità rara, anche molto fragile. È un soldato, si svegliava alle sei e andava a correre, fisicamente è fortissimo, però ha una malinconia in lui. È molto attaccato alla mamma, ci rifarei altri mille film”.

7 giorni vi aspetta da oggi al cinema prodotto da Peacock Film, Movimento Film e Solaria Film.

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