“Per aver offerto un quadro autentico dell’evoluzione antropologica e sociale del nostro Paese, per aver valorizzato la cultura e il territorio di Roma, per aver conservato e rielaborato lo spirito indagatorio della grande Commedia all’italiana”: questo si legge tra le motivazioni per il conferimento del titolo di Dottore Honoris Causa in Beni Culturali e Territorio che oggi, 22 novembre, l’attore e regista tra i più amati nel panorama nazionale ha ricevuto dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
La cerimonia è stata aperta dal Rettore di “Tor Vergata” Giuseppe Novelli; il Direttore del Dipartimento di Storia, Patrimonio culturale, Formazione e Società Franco Salvatori ha dato lettura delle motivazioni: “Per aver offerto, in tutta la sua attività artistica, come autore, regista e attore, un quadro autentico dell’evoluzione antropologica e sociale del nostro Paese, conducendo spontaneamente un raffinato lavoro di ricerca mai estraneo alla dimensione popolare dell’arte e dello spettacolo; per aver valorizzato la cultura e il territorio di Roma, rappresentandone le diverse anime, preservandone i costumi ed esaltandone la ricchezza linguistica; per aver intrapreso, con le sue opere, riflessioni intermediali sulle arti e sui mezzi di comunicazione, dalla musica alla televisione, riconducendole costantemente ad un’analisi delle dinamiche affettivo-familiari e delle nevrosi della società post-moderna; per aver conservato e rielaborato, attraverso uno sguardo sempre al passo con i cambiamenti dei gusti del pubblico, lo spirito indagatorio della grande Commedia all’italiana”.
“Questa prestigiosa sorpresa – è il commento di Carlo Verdone – giunge esattamente nell’anniversario dei miei quarant’anni di attività nello spettacolo e nel centenario dalla nascita di mio padre Mario. Più bel regalo non potevo riceverlo. Questo attestato di stima da parte dell’Università di “Tor Vergata”, non potrà non responsabilizzarmi sui prossimi lavori che mi attendono. Cercherò, con accresciuto entusiasmo, di meritarmi ciò che è stato scritto nell’importante motivazione che mi assegna il Dottorato. Sono nella fase più matura della mia carriera ma ho ancora tanta voglia di continuare ad osservare, analizzare e rappresentare questa realtà così complessa, così ricca di contraddizioni ed in veloce trasformazione”.
“Il cinema di Carlo Verdone – ha dichiarato nel corso della Laudatio il Professor Giovanni Spagnoletti, Coordinatore del Corso di Laurea magistrale in Musica e Spettacolo – non è definibile soltanto come un variegato prodotto di intrattenimento. Se osservato travalicando gli effetti della sua comicità, costituisce un’accurata rappresentazione e un minuzioso studio del mutamento dei costumi in atto nei decenni in cui si sviluppa. Il seme della sua longevità, il segreto del suo indissolubile legame con il pubblico, che dura ormai da quarant’anni, è da rintracciare nell’innata e lucida capacità di cogliere le nuove tendenze che nascono e crescono ciclicamente nel nostro Paese. L’attività artistica di Carlo Verdone, che non comprende soltanto il cinema ma abbraccia anche la televisione, il teatro e la letteratura, riconduce ad un consapevole e costante lavoro di ricerca sulle dinamiche sociali, sulle istanze culturali, sul linguaggio, sulla comunicazione e sulle psicologie individuali, declinato in percorsi interpretativi e narrativi che si fanno affresco, e al contempo analisi critica, dei nostri tempi”.
Il Dottorando Verdone, prima della proclamazione, ha tenuto una Lectio Magistralis dal titolo: “Catturare il dettaglio: l’osservazione come elemento fondante della creazione artistica”.
Al termine della Cerimonia di conferimento del Dottorato, un omaggio alla memoria che ha commosso l’attore: l’intitolazione della Sala Cinema della Macroarea di Lettere e Filosofia a suo padre, Mario Verdone, professore e pioniere degli studi universitari sul cinema, nel centenario della sua nascita.