Esce il 16 dicembre prossimo il libro “A lezione da Aldo Moro, ricordi e memorie dalle aule universitarie”, a cura e introduzione di Giorgio Caravale, curato dalla Foglio edizioni. Il volume – che sarà allegato al quotidiano Il Foglio – raccoglie i contributi di Giorgio Balzoni, Giovanni Castelvecchio, Francesco Saverio Fortuna, Fortunato Nino Lazzaro, Valter Mainetti e Franco Tritto, che hanno ricordato gli anni trascorsi accanto al “professore” nelle aule della facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza”.
Agli studenti che manifestavano interesse per la carriera politica, Moro indicava come condizione essenziale la conquista di una posizione professionale. Ciò non significava che la politica non fosse un mestiere degno di un suo statuto autonomo, dotato di un linguaggio e di regole ben riconoscibili, un mestiere dunque che occorreva apprendere con fatica e perseveranza per poter essere esercitato con sapienza e dignità.
“L’Università può e deve tornare a essere, oltre che il luogo di formazione delle nuove generazioni, lo spazio di costruzione di un dialogo fruttuoso tra società e politica: e potrà farlo solo se riuscirà a liberarsi dalla morsa di un processo di burocratizzazione apparentemente inarrestabile e da una logica interna troppo spesso autoreferenziale. Come ci chiedono le pagine che il lettore tiene tra le mani, cultura e politica possono e devono ritrovare oggi un modo per incontrarsi di nuovo”. Così lo storico Giorgio Caravale scrive nell’introduzione al libro, ricordando che come al Moro docente universitario interessasse creare intorno alle aule universitarie una vera e propria comunità di giovani donne e uomini all’interno della quale ciascuno potesse sentirsi compreso e accolto. Una didattica umanitaria, si potrebbe dire, per utilizzare un’espressione familiare al futuro presidente del Consiglio.
