Dalle testimonianze archeologiche al Novecento passando per un tesoro di oggetti medievali, Madonne del Quattrocento, raffinati bronzi, rarissime ceramiche, vetri, armi, armature, oggetti sacri, stoffe. Con un allestimento firmato da Michele De Lucchi, torneranno a vivere a Palazzo Venezia, grazie all’incredibile quantita’ di tesori della collezione per anni confinati nei depositi, le fastose sale del piano nobile, il nucleo piu’ antico del Palazzo che Pietro Barbo, poi diventato papa Paolo II, aveva voluto per la sua residenza.
“Vogliamo diventi un luogo del fatto in Italia”, spiega Edith Gabrielli, direttrice del complesso che riunisce il Vittoriano e Palazzo Venezia (Vive) presentando il progetto con De Lucchi e il ministro della cultura Dario Franceschini. E molto in questo percorso, che vedra’ la luce per gradi con una fine lavori prevista entro il 2023, si focalizza proprio sull’oggetto d’arte, sul prodotto delle capacita’ manuali.
“Quello che voglio mettere in evidenza e’ proprio la seduzione degli oggetti – sottolinea De Lucchi – vogliamo rendere evidente la connessione tra competenze e talento, l’artigianato italiano che tutto il mondo ci invidia”.
Grazie a un intervento finanziario pari a 3,5 milioni di euro nonché ai fondi del Pnrr, nelle sale riallestite troveranno posto anche opere d’arte come la classica Testa di Hertz, la Madonna d’Acuto scolpita in legno, la medievale Lunetta della Nicchia dei Palli, la quattrocentesca Madonna in Trono con il Bambino, il Volto di Cristo del Beato Angelico, il Busto di Papa Paolo II Barbo. Il cantiere si articolerà in tre fasi, in modo tale da consentire l’apertura al pubblico di Palazzo Venezia anche durante i lavori di riallestimento, che si concluderanno a fine 2023.
Per Franceschini, che a Palazzo Venezia dedico’ una delle sue prime visite da ministro, anche una storia di riscatto: “Gli splendidi pavimenti in marmo, che vedete, erano coperti dalla moquette. Ne chiesi il motivo e scoprii che era stato fatto per nascondere i fasci littori lasciati in alcune di queste sale da Mussolini. L’idea di lavorare per favorire una riscoperta di Palazzo Venezia nacque da li'”.
Nel futuro del complesso museale, ricorda poi il ministro, c’e’ l’idea di un collegamento tra i due monumentali palazzi grazie alla fermata della metro che si prevede di realizzare. Quando? “Non dipende da me, non e’ nelle mie competenze”, risponde Franceschini, che aggiunge “di certo Piazza Venezia non potra’ rimanere a lungo una aiuola spartitraffico, l’ho detto anche per la piazza del Colosseo ma la riqualificazione urbana e’ competenza del Comune”.
Un tema, fa notare, che e’ comunque parte delle interlocuzioni tra MiC e Campidoglio.