Roma sarà la prima città in assoluto in Italia ad avere una rete di aule studio all’interno del proprio sistema bibliotecario e museale. Una deliberazione da parte della giunta capitolina che consentirà di avere spazi gratuiti e accessibili anche in ore serali e nei giorni festivi, che si differenzieranno dalle tradizionali biblioteche di conservazione o di pubblica lettura. Saranno, infatti, spazi civici non legati alla necessità di consultare opere librarie e dove in particolare i giovani, potranno incontrarsi per studiare, leggere e avere spazi di aggregazione.
Questa iniziativa servirà a rispondere alle necessità dei numerosi studenti presenti nella capitale, soprattutto per i fuorisede, e come sostiene il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: “Con l’istituzione di una rete di aule studio, Roma si candida a diventare una città all’avanguardia per i giovani. Esse si troveranno in luoghi iconici della Capitale, in un’ottica di valorizzazione del patrimonio culturale, ma saranno anche diffuse nelle zone più decentrate. Attraverso questa novità che stiamo implementando vogliamo rispondere alla necessità di spazi per lo studio e per incontrarsi di cui hanno bisogno i ragazzi. Penso in particolare alle decine di migliaia di studenti fuori sede costretti a studiare in camere anguste per via del caro affitti. Si tratta dunque di una riforma strutturale che si aggiunge ai progetti del Pnrr per realizzare 10 ulteriori biblioteche in periferia”.
L’importante novità riguarderà la presenza delle aule studio all’interno delle sedi museali. In programma di apertura, sono le sale all’interno di Palazzo delle Esposizioni, nel Macro, nella Pelanda al Mattatoio, a Palazzo Braschi, che custodisce una biblioteca ricca di circa 10.000 volumi attinenti alle tematiche riguardanti le collezioni del Museo, la storia, l’urbanistica, la vita sociale, culturale e religiosa della città di Roma tra XVII e XX secolo, inoltre libri di pregio e di alta specializzazione su Roma. Altre sedi prestigiose per le aule studio saranno all’interno della Casina Salvi al Celio con vista sul Colosseo e della Torre dei Conti.
Ha spiegato l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor. “L’apertura di aule studio all’interno di spazi museali consentirà di valorizzarne la funzione di promozione culturale a tutto campo e di promuoverne la frequentazione tra le nuove generazioni. Chiameremo poi a raccolta tutte le realtà impegnate nella promozione sociale e culturale che saranno interessate a dare il proprio contributo e a unirsi alla rete. E nei prossimi mesi lavoreremo per individuare almeno uno spazio in ogni Municipio”.
Tutte le aule studio della città di Roma che aderiranno alla rete saranno pubblicizzate in un unico portale web a partire dal 2024.