A Roma tango solidale in scarpe rosse contro femminicidio

Oggi alla stazione S.Paolo che si trasformerà per un pomeriggio in una 'milonga', uno dei tipici locali dove si balla il tango, aperta gratuitamente a tutti gli appassionati e agli spettatori.

Contro la violenza sulle donne può servire anche l’esempio dell”abbraccio perfetto’ del tango argentino, un ballo diventato ormai popolare in Italia quasi quanto a Buenos Aires, metafora di una armonia possibile tra uomo e donna che culmina nella bellezza della danza.

Oggi, 25 novembre, tra le tante iniziative in programma nella capitale, c’é anche il “Tango solidale delle scarpe rosse”, evento giunto alla sua quinta edizione, ideato e organizzato dall’Associazione culturale Tango Eventos con l’ATAC, e con il Patrocinio della Ambasciata Argentina e dell’ Istituto Italo Latino americano (IILA), secondo una formula giá sperimentata anche in altre cittàdove oggi si replica.

L’appuntamento a Roma é per le 18 alla stazione di Porta S.Paolo-Ostia Lido, realizzata all’inizio degli anni ’20 dall’architetto Marcello Piacentini. Per le donne sono d’obbligo le scarpe rosse, divenute simbolo della battaglia antiviolenza.
Uomini e donne porteranno una rosa rossa al polso. La stazione si trasformerà per un pomeriggio in una ‘milonga’, uno dei tipici locali dove si balla il tango, aperta gratuitamente a tutti gli appassionati e agli spettatori. Alle 19 e’ in programma una Performance ideata e interpretata da Fatima Scialdone e dal gruppo “Viajeros de Abrazo”. A seguire e fino alle 22 musica e ballo per tutti.

“Come nelle precedenti edizioni, nel 2013 a Piazza del Campidoglio, nel 2014 all’antica Biblioteca Rispoli, e nei due anni successivi 2015 e 2016 alla Casa Internazionale delle Donne e alla stessa Stazione di Porta S. Paolo – sottolineano gli organizzatori – anche quest’anno invitiamo tutti gli amici
tangue’ri, maestri, artisti, a partecipare all’evento con questo grande gesto dell’Abbraccio, simbolo di armonia, comprensione, ascolto, fiducia, conforto, pace, unendosi idealmente a tutte le donne che combattono contro la violenza e il femminicidio”.

La proposta é quella di ritrovare nel tango, proclamato Patrimonio dell’Umanita’ dall’Unesco nel 2009, “l’abbraccio, l’ascolto, la fiducia necessari a creare un cammino insieme”.
Nella motivazione del riconoscimento dell’Unesco si dice che il tango “personifica sia la diversita’ culturale, sia il dialogo. Rappresenta l’essenza di una comunità e pertanto merita di essere salvaguardato”. Dalle lontane origini legate a una cultura di strada, é stato esportato negli anni ’30 nei salotti aristocratici francesi per poi diventare una sorta di linguaggio universale: non ci sono passi fissi, ma movimenti da elaborare nella massima libertà a patto di trovare un’intesa. Nella
‘tanda’ ideale (cosi’ si chiama una sessione di brani ballabili) non c’é spazio per abusi e prepotenze: anche l’invito é tuttora legato a severi codici di comportamento che lasciano alla donna
la scelta decisiva. Poi ci si mette in ascolto l’uno dell’altro, la musica suona e scorre e, a volte, si raggiunge l’armonia perfetta, ma anche il solo tendervi diventa esercizio di un dialogo fatto di emozioni ma soprattutto di rispetto, antitetico ad ogni sopraffazione e violenza. La diffusione del ballo
argentino nel mondo negli ultimi anni e’ stata esponenziale. Ogni anno a Buenos Aires oltre 20 mila persone da tutto il pianeta partecipano a un grande Festival mondiale e negli ultimi anni diverse coppie italiane si sono classificate ai primi posti.

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