La luce nelle piazze quasi deserte degli anni Sessanta, i primi lampioni che rischiaravano gli incroci, il bagliore dei grandi fari incastonati nelle fontane monumentali o all’interno delle aree archeologiche.
È una Roma mai vista quella che si può sfogliare all’intemo dell’archivio fotografico dell’Acea a disposizione di tutti all’intemo del nuovo Mia, il Museo immersivo Acea, che consente ai visitatori di ripercorrere, grazie ad un portale dedicato, gli oltre 110 anni di storia dell’azienda e dunque, in parallelo, della città di Roma. Lo scrive ‘’La repubblica’’ evidenziando la ricchezza della documentazione.
Da Nathan e Montemartini ad oggi, con fotografìe, filmati, planimetrie, grafici, immagini 3D e la riproduzione di documenti cartacei e manufatti, il percorso virtuale del Mia si pone l’obiettivo di raccontare al visitatore l’evoluzione di Acea e della Capitale.
Il museo immersivo è nato grazie ad una importante attività di riqualificazione e digitalizzazione del patrimonio documentale storico dell’azienda: oltre 35 mila le fotografíe, quasi 500 i registri di verbali e delibere, migliaia i documenti tecnici. Fanno parte dell’archivio storico di Acea anche i 14 mila volumi della biblioteca aziendale e circa 80 filmati storici.
Un totale di circa 2.476 metri lineari di documentazione. Navigando nella piattaforma, oltre ad accedere all’esposizione virtuale composta da 12 sale, che scandiscono per decenni l’evoluzione dell’azienda e del suo rapporto. Nelle gallery all’interno dell’inedito patrimonio archivistico, i lavori di pulitura della fontana delle Naiadi di piazza Esedra, i fari accesi su quella delle Tartarughe in piazza Mattei o gli scatti in bianco e nero delle vacanze dei figli dei dipendenti sulle spiagge o in montagna.
Infine, un Conference Centre digitale dove seguire gli eventi culturali targati Acea. Il nuovo portale è raggiungibile online all’indirizzo: museodigitate.gruppo.acea.it .