E’ morta ieri sera Carla Fendi, quarta delle cinque sorelle del celeberrimo marchio di moda romano. Un lutto non soltanto per la creatività, ma anche per il mecenatismo che la Fendi ha saputo incarnare decidendo di investire nei monumenti della Capitale. Oltre all’importante opera di conservazione della Fontana di Trevi, Carla Fendi aveva dato negli anni contributi all’Accademia Santa Cecilia, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, al Teatro Caio Melisso a Spoleto e sostenuto la creazione del presepe realizzato nel dicembre 2015 da Giosetta Fioroni nella Basilica di Santa Maria in Montesanto a Roma, la chiesa degli Artisti.
Come la morte di Carla Fendi se ne va un altro nome storico della moda italiana, dopo l’addio recentissimo a Laura Biagiotti. “Credo molto all’importanza e al valore della bellezza come cultura e formazione – aveva detto in un’intervista di qualche anno fa – nella mia esperienza di vita e di lavoro mi sono nutrita di bellezze estetiche, come costume ed evoluzione del sociale. Poi, questo rispetto per il bello l’ho dedicato alle bellezze artistiche che ci circondano: il bello come cultura e la cultura come linfa vitale. E come felicità, perché solleva lo spirito, è ossigeno in un mondo che ci travolge quotidianamente. Questo è il mio credo, e in questo metto tutte le mie energie”.
“Sono molto addolorato per la scomparsa di Carla Fendi una donna colta e sensibile che ha fatto del mecenatismo una cifra della sua vita”. Così il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini che ricorda “sono passate solo poche settimane da quando abbiamo presentato insieme la sessantesima edizione del festival di Spoleto e abbiamo parlato dei tanti progetti della sua Fondazione nata per sostenere la cultura e sensibilizzare i privati per la preservazione di beni e valori culturali del passato e garantire la continuità e la crescita nel futuro. È un giorno triste per la cultura italiana – conclude Franceschini – se ne va una donna colta e sensibile di cui sentiremo la mancanza”.