“Mi pare una buona idea. La cultura e le industrie culturali sono state finora ai margini del disegno europeo. E qui vedo alcune ottime opportunità”. Così Francesco Rutelli, presidente dell’Anica ed ex sindaco della Capitale, in un’intervista al Messaggero, parlando dell’idea di spostare a Roma l’Agenzia Ue per la cultura.
Per Rutelli, “l’universalità di Roma, e l’essere stata la città dove è nata l’Europa nel 1957 con la firma sul Campidoglio, insieme alla nostra capacità di promuovere la cultura come strumento di crescita economica (e questo è emerso pochi giorni fa proprio a Roma durante il G20 della cultura voluto da Franceschini) fanno dell’idea di portare in questa Capitale l’Agenzia non un’aggiunta di burocrazia ma una potenziale operazione di crescita economica e occupazionale”.
E aggiunge: “Si tratta di un organismo che si occupa tra l’altro di investimenti per l’audiovisivo con il programma Europa Creativa e di Erasmus+. Può essere una cabina di regia di una nuova stagione che porta le industrie creative al centro della scena nazionale e europea”. Secondo Rutelli, “la grande operazione deve avere due obiettivi: attirare investimenti dei nuovi soggetti globali in Italia e favorire l’aggregazione di aziende italiane anche con il sostegno pubblico, per avere dei campioni nazionali ed europei competitivi”