Sei giorni di festival, undici film in concorso di cui sette anteprime, cortometraggi, masterclass. Da domani al 21 giugno presso lo Spazio Scena in collaborazione con l’Ufficio Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio e LazioCrea inizia l’ottava edizione del Festival Cinema d’iDEA – International Women’s Film Festival, la manifestazione dedicata al cinema delle donne diretta da Patrizia Fregonese de Filippo, che quest’anno avrà come madrina l’attrice Romina Caruana. Testimonial d’eccezione delle prime due serate è l’attrice e cantante Palestinese Israeliana Mira Anwar Awad, prima cantante di etnia araba a rappresentare lo stato nelle competizione canore e da anni forte attivista per la pace. L’artista, che si esibisce spesso insieme alla cantante israeliana Noa, presenterà l’anteprima del documentario The Other dell’israeliana Joy Sela, un racconto che approfondisce le divisioni e le connessioni fra il popolo israeliano e quello palestinese, offrendo uno sguardo su come si riesca a superare la visione dell’altro come nemico o troppo diverso da sé attraverso l’incontro tra famiglie israeliane e palestinesi, rifugiati, ex combattenti e parenti che hanno perso i loro cari, ma non hanno perso l’umanità.
Ad aprire il festival è però un film irlandese di finzione, Verdigris accompagnato a Roma dalla regista Patricia Kelly, è la storia di un’amicizia tutta al femminile che tratta tematiche importanti come violenza di genere, empowerment, prostituzione giovanile e body shaming. Grande spazio è dedicato al cinema italiano. In anteprima verranno presentati: Le marocchinate di Damiana Leone, toccante viaggio nella nostra storia a partire dagli episodi di violenza da parte dell’esercito coloniale francese contro la popolazione civile del Basso Lazio del ’44; What We Fight For di Sara Del Dot e Carlotta Marcucci, commovente e spiazzante ritratto di tre donne iraniane che lottano per i proprio diritti. A chiudere la selezione italiana, l’acclamato documentario After the Bridge di Marzia Toscano e Davide Rizzo, che ribalta il punto di vista tradizionale attraverso il ritratto della madre di un terrorista jihadista, ucciso dopo un conflitto a fuoco con la polizia: era uno dei responsabili dell’attentato sul London Bridge del 2017 che provocò la morte di otto innocenti. Direttamente dalla Nuova Zelanda arriva il documentario Red Mole: A romance di Annie Goldson, che porta sullo schermo l’appassionante storia della compagnia teatrale Red Mole, nata nell’ambiente della sottocultura neozelandese e poi sbarcata a New York nel 1979. A completare la selezione: l’atteso dramma familiare ceco girato in bianco e nero Heathens di Olga Dabrowska, interpretato da un cast d’eccezione; il doc turco Blue Id di Vuslat Karan e Burcu Melekoglu, sulla lotta per i diritti civili combattuta da una celebre attrice che vuole diventare un uomo; il finlandese Light, Light, Light di Inari Niemi, dolce racconto generazionale sullo sfondo della tragedia di Chernobyl, basato sul romanzo del 2011 dal titolo Valoa Valoa Valoa di Vilja-Tuulia Huotarinen, e magnificamente interpretato da un cast quasi tutto al femminile; Lora di Natalia Alexandrova, documentario su Tonino Guerra raccontato dalla moglie Lora; Imposter di Shayda Frost, serie web comedy sulla percezione di sé e la fragilità femminile di una ragazza per arrivare al successo.