Galleria Vittoria inaugura il prossimo 4 aprile alle ore 18:00 “Il tempo della creazione”, prima mostra personale di Milena Scarcella, artista romana che si distingue per una raffinata ricerca sul mosaico contemporaneo in argilla polimerica. La mostra, curata dallo storico e critico d’arte Lorenzo Canova, ha il patrocinio della Regione Lazio e della Provincia di Rieti.
In esposizione una selezione di circa venti opere inedite, che coniugano sapienza artigianale, rigore tecnico e ricerca estetica, espressione di un’arte che unisce antica tradizione e ricerca contemporanea, dove la tecnica musiva si rigenera attraverso l’uso sapiente dell’argilla polimerica, materiale moderno che l’artista trasforma in tessere minute, colorate, scolpite e composte a mano con straordinaria precisione.
Il processo di realizzazione di ogni opera è lungo, complesso, quasi meditativo. Le tessere – alcune inferiori al millimetro – vengono modellate, dipinte, cotte e impreziosite con foglia oro 24 carati e platino, spesso racchiudendo a loro volta micro-mosaici interni. Il risultato è un lavoro che sfida il tempo, dove la lentezza e la cura si trasformano in bellezza tangibile, in superfici scintillanti capaci di catturare la luce e riflettere la poesia della materia.
“Credo fermamente che l’arte sia il linguaggio dell’anima, capace di trasmettere emozioni e connetterci con la bellezza che ci circonda. Nei miei mosaici cerco di catturare l’essenza della materia e di trasmettere sensazioni che vadano al di là delle parole. Ogni tassello racconta una storia che puoi osservare… che puoi toccare…”, dichiara l’artista.
“Milena Scarcella ha creato un suo linguaggio del tutto personale, fondendo la sapienza della tecnica musiva con una sensibilità estetica contemporanea”, scrive Lorenzo Canova nel testo in catalogo. “Ogni opera è frutto di una paziente e minuziosa costruzione manuale che si traduce in immagini preziose, poetiche e profondamente evocative, capaci di richiamare mondi lontani e interiori. La sua arte nasce dal tempo e celebra il tempo: quello dell’esecuzione, dell’attesa e della contemplazione”.
Tra i riferimenti iconografici, si percepisce la fascinazione per la raffinatezza simbolica di Gustav Klimt, la cui influenza si manifesta nella ricchezza cromatica e nell’uso di materiali nobili come l’oro, uniti però a elementi naturali, motivi floreali e forme che richiamano una bellezza primigenia, tra natura e mito. Per l’occasione sarà presentato il catalogo edito da Officine Vittoria, con testi critici di Lorenzo Canova e una selezione di immagini delle opere in mostra.