Allarme Teatro Quirino di Roma per la vendita, Mic intervenga

Lettera appello a Mattarella, Meloni, Giuli, Gualtieri e Rocca

L’amministratore delegato della società Quirino srl Impresa Sociale, Rosario Coppolino, ha inviato al presidente della Repubblica, alla premier Meloni e al ministro Giuli, al sindaco di Roma e al presidente della Regione Lazio, una lettera appello per chiedere di intervenire per evitare che la proprietà dell’immobile del teatro passi ad un privato. “Riteniamo sia giusto lasciarne la proprietà nelle mani dello Stato o di un Ente Pubblico territoriale e affidare al soggetto privato solo la gestione delle attività caratteristiche” si legge nella lettera-appello in cui si chiede che il Ministero della Cultura, o la Regione Lazio, esercitino il diritto di prelazione “per acquisirne la proprietà entro i tempi previsti per la procedura di aggiudicazione definitiva”.

“Vista la grave crisi di spazi teatrali che interessa la città di Roma, causata dalla chiusura di un numero considerevole di Teatri di proprietà privata di rilevanza nazionale, uno fra tutti l’Eliseo, e vista l’importanza storica, architettonica e artistica che l’immobile Teatro Quirino Vittorio Gassman riveste per la Capitale d’Italia, riteniamo sia giusto lasciarne la proprietà nelle mani dello Stato” scrive Rosario Coppolino secondo il quale “potrebbe essere facile per il Ministero della Cultura assumere la titolarità del Bene immobile in questione, essendo titolare ultimo e principale del diritto di prelazione da esercitare sulla vendita. In alternativa, potrebbe essere la Regione Lazio ad interessarsi per acquisirne la proprietà entro i tempi previsti per la procedura di aggiudicazione definitiva. In ultimo, la concertazione tra tutte le amministrazioni in indirizzo potrebbe costituire una felice unione diretta a preservare il fabbricato in mano pubblica, consapevoli dell’altissima funzione della diffusione e della fruibilità della cultura quale preminente obiettivo dell’interesse pubblico”. Il Teatro Quirino, “oltre ad essere un importante edificio di pregio storico e artistico della Capitale, è una delle strutture teatrali più importanti d’Italia” sottolinea l’ad della società che gestisce il teatro da oltre 10 anni e che chiede di “mantenere alto il nome del Teatro Quirino Vittorio Gassman, sorto nel 1871 con l’Unità d’Italia e giunto fino a noi come uno dei pochissimi baluardi teatrali rimasti a Roma”. Coppolino ricorda di aver letto “con molto stupore” a novembre 2024, sul sito internet della società Invimit Sgr spa, società di gestione del risparmio del Mef, tra cui il fondo immobiliare i3-Dante, attuale proprietario dell’immobile, “di un avviso ad evidenza pubblica che prevedeva la possibilità di formulare un’offerta per l’acquisto dello stabile del Teatro Quirino sul valore base di 4.650.000,00”. “Tale circostanza ci ha subito allarmato e preoccupato, in quanto riteniamo che trasferire ad un privato la proprietà dell’immobile metta a repentaglio la vita stessa del Teatro in quanto tale. Non basta il ferreo vincolo di destinazione d’uso del bene culturale finalizzato alla conservazione della integrità materiale del fabbricato, o dei suoi caratteri storici e artistici, e della tutela del valore immateriale dell’immobile. Perché – spiega Coppolino – questo attiene esclusivamente alla sfera dell’utilizzo che se ne fa del bene culturale, ma ciò potrebbe non impedire la peggiore conseguenza negativa della eventuale chiusura definitiva del Teatro Quirino. Infatti, per motivi del tutto economici e non artistici o culturali, il soggetto privato acquirente potrebbe, ad esempio, ritenere troppo onerosi i continui lavori di manutenzione straordinaria che un immobile così antico richiede e, quindi, trovare poco conveniente consentire lo svolgimento dell’attività teatrale e l’apertura del Teatro. Oppure, non essendo in grado di gestire economicamente il Teatro, in proprio o attraverso terzi, preferisca tenerlo chiuso e/o ridimensionare notevolmente l’attività piuttosto che avere delle perdite economiche”.

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