Fino al 26 gennaio 2025 una straordinaria mostra dal titolo “Guercino. L’era Ludovisi a Roma” è visitabile alle Scuderie del Quirinale a cura di Raffaella Morselli e Caterina Volpi in collaborazione con il Museo Nazionale Romano, le Gallerie degli Uffizi, i Musei Capitolini e la partecipazione dei più prestigiosi musei del mondo, qualificandosi come un evento di incredibile importanza e di grande respiro internazionale.
È possibile ammirare i grandi capolavori del Guercino affiancati per la prima volta insieme ad altri grandi artisti a lui coevi, come Annibale e Ludovico Carracci, Guido Reni, Domenichino, Lanfranco, Bernini, van Dyck, Pietro da Cortona, Nicolas Poussin, Paul Brill, Francesco Duquesnoy, ma anche Dosso Dossi, Paris Bordon, Jacopo Bassano per illustrare la ricca e prolifica produzione artistica che si sviluppò durante la dinastia bolognese dei Ludovisi, in modo particolare con il pontificato di Papa Gregorio XV (1621-1623), ovvero Alessandro Ludovisi, negli anni Venti dell’800, durante quella che è stata definita “l’Era Ludovisi” nel pieno sviluppo del Barocco.
Sono presentati in mostra disegni preparatori, stampe, sculture in bronzo e anche i famosi marmi Ludovisi, concessi in prestito dal Museo Nazionale Romano, come l’Ares Ludovisi e il gruppo scultoreo di Pan e Dafni, immergendo il visitatore in quella ricca temperie culturale.
La sequenza dell’esposizione, sempre attenta al dettaglio, mette in risalto le vicende e gli incontri del giovane Guercino, che fu convocato a Roma non appena Alessandro Ludovisi ascese al soglio pontificio, quale suo artista prediletto. L’autoritratto del Guercino accoglie il visitatore, per introdurlo in un percorso cronologico tra tematiche religiose e pagane. Presenti alcune riproduzioni di grandi dimensioni, come la ciclopica pala con la Sepoltura di Santa Petronilla per San Pietro, oggi conservata nei Musei Capitolini, realizzata da Factum Foundation, società all’avanguardia assoluta nel campo delle ri-materializzazioni ad alta definizione di grandi opere d’arte.
Ma il cuore della mostra è nella descrizione dell’importanza di Villa Ludovisi, dove fu realizzata una tra le più straordinarie collezioni di antichità, pittura antica, pittura e scultura moderne del tempo, ma anche fucina di talenti, soprattutto artisti emiliani come Guido Reni, Domenichino, Giovanni Lanfranco e, primo fra tutti, il Guercino. Di grande impatto visivo la stupefacente e monumentale tela, per la prima volta esposta al pubblico e di recente restauro, raffigurante Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre, commissionata a Domenichino dai Ludovisi per il Palazzo pinciano e passata in collezione Pallavicini, dove è tuttora conservata.
L’arte del Guercino colpisce lo sguardo per le straordinarie dimensioni di alcuni dipinti, per la bravura tecnica, ma soprattutto per una coinvolgente abilità espressiva, il vertiginoso dinamismo compositivo, suggestivi effetti di luce a cui si unisce una formula figurativa innovativa, teatrale e coinvolgente, in grado di rapire l’osservatore conducendolo in un mondo popolato di dèi e di santi, aulico e umanissimo al contempo. Così personaggi religiosi dal più intimistico San Girolamo, alla drammatica cattura di Cristo fino all’elegante raffigurazione di Venere con cupido, che scocca l’arco verso l’osservatore, coinvolgono e ci rendono presenti dell’azione, con una bravura tecnica sorprendente.
La presenza di altri incredibili maestri posti a confronto, ma anche come compagni di una narrazione storico artistica, induce alla riflessione non solo della ricca produzione e del potente mecenatismo presso le residenze Boncompagni Ludovisi, ma anche delle diverse caratteristiche e peculiarità tecniche e compositive dei diversi artisti. Si intuiscono le differenze, le abilità e i diversi modi di raffigurare anche i medesimi soggetti, così come diviene palese alla fine del percorso espositivo dove sono per la prima volta a confronto i due ritratti di Gregorio XV che concludono il percorso espositivo: ufficiale e aulico il Ritratto di Gregorio XV con il nipote Ludovico di Domenichino (da Béziers); privato, senza filtri, violentemente cromatico, alla ricerca di un dialogo con l’osservatore il Ritratto di Gregorio XV di Guercino (Getty Museum), accanto al dipinto di Ottavio Leoni (Roma 1578-1630), Ritratto del cardinale Ludovico Ludovisi, per non parlare sempre nella stessa sala del Ritratto del cardinale Roberto Ubaldini di Guido Reni (Galleria Spada) e del Ritratto del cardinale Guido Bentivoglio di Antoon van Dyck (Uffizi).