‘Amazonia’ di Salgado, 200 foto al Maxxi tra bellezza e impegno

Anche Oliviero Toscani e Fiorella Mannoia tra gli ospiti del vernissage.

© Sebastião Salgado/Contrasto
© Sebastião Salgado/Contrasto

Al Maxxi è arrivata dopo tanta attesa la mostra di Sebastião Salgado, ‘Amazonia’, un inno straordinario alla foresta amazzonica e ai suoi abitanti. Duecento opere in bianco e nero sottolineate dal paesaggio sonoro creato da Jean-Michel Jarre raccogliendo, nei luoghi fotografati dal maestro Salgado, una partitura di ‘suoni concreti’ come il fruscio degli alberi, il fragore delle acque, le grida degli animali. Il risultato ha colpito nel segno e il vernissage in Galleria 4 non poteva che essere preceduto da un talk, tanto è importante il tema al centro dell’evento espositivo: testimoniare la bellezza di un patrimonio naturale e umano che rischia di scomparire.

La presidente della Fondazione Maxxi Giovanna Melandri conversa con il maestro Salgado e la moglie Lélia Wanick Salgado che ha firmato la curatela della mostra, destinata a fare il giro del mondo per lanciare il suo grido di allarme in difesa di questa area cruciale per il nostro futuro. Tra i primi visitatori, Oliviero Toscani, un altro fotografo che ha fatto dell’impegno sociale la propria ‘bandiera’ professionale, e non solo: “Molto interessante vedere finalmente la fotografia nella sua giusta applicazione: qui non è compiacimento estetico, ma c’è un fine, c’è un impegno sociale. La mostra rimarrà come documento, e spero che questo lavoro serva a conservare la forza della natura, che qui è particolarmente ben fotografata”.

Nel percorso espositivo si è immersa anche la cantante Fiorella Mannoia: “Conoscevo Salgado, le sue opere, lo seguo da tempo. Come dice lui dobbiamo ripartire dalla preistoria, per salvarci e per salvare questo pianeta. E’ bene considerare che questi indigeni sono i nostri guardiani, e ognuno di noi deve fare il proprio dovere per cercare di salvarli”.

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