Andy Warhol, la vera essenza dell’artista pop in mostra a Roma

Dal 3 ottobre al 3 febbraio al Museo del Vittoriano, 170 opere per raccontare la vita di un artista che ha segnato il 900

La fine della mostra Andy Warhol, in programma al Vittoriano fino al 3 febbraio ©Gianfranco Fortuna

Apre a Roma un’esposizione interamente dedicata ad Andy Warhol, dal 3 ottobre al 3 febbraio 170 opere dell’artista americano sono in mostra al Vittoriano. 

“Non pensare di fare arte, falla e basta. Lascia che siano gli altri a decidere se è buona o cattiva, se gli piace o gli faccia schifo. Intanto mentre gli altri sono ancora a decidere tu fai ancora arte”, questa frase di Warhol apre la mostra dedicata a lui al Vittoriano: 170 opere per rappresentare il suo stile unico e la vita di uno degli artisti più amati della storia dell’arte. 

Le opere di quest’artista, nato a Pittsburgh da una famiglia di origine slovacca, sono divise in varie aree della mostra: le icone, i legami con la musica e la moda, lo star system, i suoi disegni e le polaroid centrali nella elaborazione dei suoi quadri. 

Nella mostra dedicata ad Andy Warhol c’è anche la sua prima innovativa opera: la lattina di Cambell’s Soup realizzata usando la tecnica della serigrafia esposta nel 1962 nella prima personale dell’artista venuto da Pittsburgh. “Opere piatte e provocatorie” le giudicò la critica, mentre Ron Sukenick paragonò la serie di ritratti di Marylin alle auto Ford uscite dalla catena di montaggio. 

Ed era proprio questo uno degli intenti di Andy Warhol, adattare l’arte alla comunicazione di massa e finisce per usare la pubblicità come forma artistica: ecco le lattine della Campbell’s Soup o di Coca Cola, la bottiglia di acqua Perrier o della vodka Absolut. Nella prima sezione della mostra, i visitatore rivede queste opere: loghi, marchi e volti noti, racchiusi nella sezione icone.

Marylin Monroe, Liz Taylor, Mao, Lenin, Basquiat, Keith Haring volti noti del cinema, dell’arte e della storia americana (nella sezione dedicata a Cowboys and Indians Stills con John Wayne in posa accanto al Generale Custer e Geronimo. A chiudere la sessione una serigrafia di Martha Graham, ballerina e coregrafa americana, e due “remake” Sant’Apollonia e Monalisa, due omaggi all’arte italiana, l’Italia è omaggiata anche in una serie di serigrafie dedicate al Vesuvio e un’altra con volti di stilisti. E fra i quadri c’è anche una sedia elettrica, strumento di morte elevato a “icona pop”. 

Dalle icone alle copertine e alle polaroid e alle opere con i volti di grandi musicisti, nel 1967 Warhol realizzò una delle copertine più famose della storia della musica quella di The Velvet Underground & Nico. Una copertina che scioccò all’epoca insieme a quella di Sticky Fingers nel 1971 censurata dal regime franchista. 

Nella sezione dedicata alla musica ci sono i volti di Deborah Harry, la voce dei Blondie, John Lennon, Mick Jagger e anche Miguel Bosé. C’è molta italiana nella sezione dedicata allo star system con le serigrafie e le polaroid di Giorgio Armani, Gianni Versace e Valentino Garavani. Nella moda Warhol trovò un’ennesima sfumatura “pop” della sua arte. 

Dopo la sezione dei disegni, la mostra si chiude con polaroid e acetati dell’artista, la fotografia instantanea era uno dei punti cardine dell’arte dell’americano, raccontata da Pat Hackett: “Scattava foto, sceglieva un’immagine che tagliava e modificava, truccava per farla apparire il soggetto più attraente possibile. Faceva agli altri quello che avrebbe voluto che gli altri gli facessero”. 

Icone della musica, moda, cinema, una delle opere esposte è anche un Commodore Amiga 1000 con caricato un floppy disk, una forma d’arte innovativa realizzata nel 1985. A chiudere la mostra un’altra citazione di Warhol dedicata ai critici che lo considerano “il nulla: “Alcuni critici hanno detto che sono il nulla in persona e questo non ha aiutato per niente il mio senso dell’esistenza. Poi mi sono reso conto che la stessa esistenza non è nulla e mi sono sentito meglio”.

Il curatore della mostra Matteo Bellenghi all’Ansa ha detto che oggi Warhol probabilmente avrebbe condiviso le sue opere con il suo smartphone:

“Se fosse stato ancora vivo avremmo potuto assistere a un upgrade della sua opera”.

Una parte dell’opera di uno degli artisti più prolifici della storia vi aspetta al Vittoriano in mostra. Lo stesso museo che fra qualche giorno ospiterà un’altra retrospettiva attesissima dedicata a un altro grandissimo artista americano Jackson Pollock. Andy Warhol è stata organizzata dal Gruppo Athemisia in collaborazione con Eugenio Falcioni & Art Motors srl con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale.

Info

Andy Warhol
Complesso del Vittoriano – Ala Brasini
via San Pietro in Carcere

Orario
lunedì – giovedì 9:30 – 19:30
venerdì – sabato 9:30 – 22
domenica 9:30 – 20:30

Biglietti
Intero 13 euro
Ridotto 11 euro

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