Il feretro del partigiano Mario Fiorentini e’ arrivato in Campidoglio dove e’ aperta la camera ardente.
Una rosa rossa e la bandiera dell’Anpi sono appoggiate sul feretro del partigiano Mario Fiorentini scomparso a Roma all’eta’ di 103 anni. Accolto nella sala della Protomoteca a Roma, dal sindaco Roberto Gualtieri, dal Presidente provinciale dell’Anpi, Fabrizio De Santis, dal figlio Giancarlo e dal nipote Surian. Tra le corone depositate anche quella della Presidenza del Consiglio e i gonfaloni dell’Anpi. Sul feretro anche una foto che ritrae Fiorentini insieme alla moglie Lucia, anch’essa partigiana, negli anni parigini. A ricordare il senso di quella foto e’ De Santis che spiega: “Ritrae Mario e Lucia dopo la guerra a Parigi, con in mano il giornale L’Humanite’, periodo in cui incontrera’ Ho Chi Minh che lascera’ su di lui una grande impressione”. Da questa mattina sono molte le persone che hanno reso un ultimo saluto indossando al collo il fazzoletto dell’Anpi e portando in omaggio un fiore rosso.
“Mio padre e stato l’ultimo dei grandi partigiani- ha commentato il figlio Giancarlo- Divenne comandante a 25 anni: ha compiuto molte azioni, come quando assaltò da solo il carcere di Regina Coeli. Partigiani di quel valore purtroppo ne sono rimasti pochi. Lui ha dato molto nella sua vita, come partigiano ma anche insegnando la matematica, la sua grande passione nell’età della maturità. Era un uomo con un grande senso del dovere che mi ha trasmesso i valori dell’onestà e dell’impegno del lavoro”. “Mio nonno- ha aggiunto il nipote Suriel, in lacrime- è stato un uomo che ha combattuto tutta la vita, anche contro la malattia. Noi veniamo da una famiglia ebraica. Già in maniera rocambolesca riuscì a salvarsi dai rastrellamenti. Poi divenne partigiano per ridare al Paese la verità e la libertà che meritava dopo aver capito l’inganno del fascismo. È entrato in guerra dopo l’8 settembre quando capì che bisognava reagire e combattere”. La Camera ardente resterà aperta al pubblico fino alle 19.