Archiviato il derby della Capitale numero 179

La Lazio si aggiudica la stracittadina all'insegna del brutto gioco e del nervosismo

Stadio Olimpico in festa
Dal primo pomeriggio oltre 62000 romani si sono diretti verso lo stadio Olimpico creando dei serpentoni che hanno bloccato il lungotevere, la tangenziale e l’intera zona attorno allo stadio. Bandiere giallorosse e biancocelesti sventolano al primo vento freddo della stagione. Spettacolo assoluto sugli spalti più che in campo dove le squadre hanno pensato a non perdere piuttosto che a vincere, ricordandoci i vecchi e ruvidi derby anni ‘90.

I protagonisti principali sono stati i tifosi, in primis quelli romanisti, padroni di casa. Hanno colorato i tre quarti di stadio con una coreografia degna dei grandi eventi. Un enorme stendardo al centro della curva sud rivendica la scelta antica di fondare l’AS Roma, impersonata dal “fornaretto di Frascati” Amedeo Amadei .
In curva nord i biancocelesti hanno sfoggiato un’elegante scenografia con tre effigi a cui si è resa necessaria una spegazione sui social:
 “Alla verità, che splende una e serena sopra praterie di menzogne. A chi decide di seguirla pur sapendo di intraprendere un sentiero impervio e solitario. A Vincenzo, alla famiglia Paprelli, che ha ridefinito il concetto di dignità divanti a chi ha ridefinito il concetto di vigliaccheria. A Gabriele. Alla famiglia Sandri, che il loro dolore possa, un giorno essere ricompensato da altrettanto amore. All’amicizia che ha sconfitto la morte. A Roma, violentata per secoli da impotenti che la sua decadenza arrivi presto al crollo, affinché il sole possa baciare nuovamente il suo sacro suolo. Alla Lazio, la più grande epopea sportiva mai raccontata. Alla Roma e ai romanisti, che hanno reso ancora più bello essere laziali. Al Laziale di poche parole, che sopporta etichette ed ingiustizie sapendo in cuor suo che al momento giusto a Perugia pioverà ancora. Con amore la Curva Nord”.
In campo subito nervosismo e tanti falli con conseguenti ammonizioni. La partita è durata ben 102 minuti a causa delle tante interruzioni poco gradite al pubblico.
Il risultato sportivo 1-0 a favore della Lazio grazie a un regalo del presunto difensore romanista Ibanez. I tanti romanisti tornano a casa delusi e arrabbiati. In alto invece i cuori e le bandiere biancocelesti che sono rimasti a lungo a festeggiare in curva.
La rivincita e un nuovo spettacolo popolare andrà in scena il prossimo 19 marzo, stesso palcoscenico.
Intanto iniziano gli sfottò tra parenti, amici e colleghi; una goliardia che si ripete anno dopo anno, generazione dopo generazione, come un rito sacro e inviolabile nella nostra città.
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